(ANSA) - PESCARA, 20 LUG - "L'Abruzzo che vogliamo è una
Regione in cui i fondi pubblici siano utilizzati al fine di
migliorare i servizi sul territorio e la vita di chi lo abita.
Non c'è spazio per azioni diverse, poiché le casse della Regione
Abruzzo non sono a uso e consumo dei governi di turno, ma
appartengono a tutti i cittadini che contribuiscono, anche
attraverso il pagamento delle tasse, alla stabilità della
comunità". Così i consiglieri regionali di centrosinistra del
Patto per l'Abruzzo che chiedono alla Regione di non fare più
ricorso alla cosiddetta legge mancia con fondi a pioggia.
"Il 28 dicembre 2023 il Consiglio regionale ha approvato una
legge cosiddetta omnibus - ricordano i consiglieri - , ovvero
con contenuto eterogeneo e plurimo; all'interno di tale legge
troviamo, tra l'altro, disposizioni volte a elargire contributi
a circa 2.300 associazioni, enti, istituzioni, senza che siano
stati preventivamente individuati i criteri".
"La copertura non c'è e probabilmente non ci sarà.
Aspetteremo i prossimi mesi - ha detto il consigliere regionale
Luciano D'Amico - per vedere se il maggior gettito potrà essere
destinato all'elargizione di contributi distribuiti
discrezionalmente. Noi riteniamo che ci sia una correlazione fra
i finanziamenti discrezionalmente erogati e i risultati
elettorali. E chiediamo l'abolizione del provvedimento per
provocare un radicale cambiamento nella gestione della Regione.
Una abolizione del provvedimento perché non si può, inserendolo
in una legge, disporre di atti di governo discrezionali. Le
risorse pubbliche vanno gestite attraverso i bandi pubblici
dando la possibilità ad enti e associazioni meritevoli di poter
concorrere alla distribuzione di queste risorse".
"Stiamo parlando - ha aggiunto D'Amico - di 22 milioni e
322mila euro che avremmo potuto spendere meglio ad esempio
potenziando i servizi sanitari. Dobbiamo coprire il disavanzo
della sanità e lo stiamo facendo attraverso tagli ai servizi e
avremmo potuto evitare l'aumento del 20% del trasporto pubblico
locale che viene utilizzato dalle fasce più deboli della
popolazione. Avremmo potuto fare meglio e spendere meglio i
soldi e con minore discrezionalità e non a fini elettorali. Noi
proponiamo una maggiore trasparenza e la cancellazione di
qualsiasi forma di discrezionalità e proporremo una abrogazione
della legge mancia affinché non ci sia mai più una legge mancia.
E proponiamo sopratutto che le risorse disponibili e dopo aver
verificato il disavanzo della sanità, visto che siamo a fine
luglio e non sappiamo nulla del disavanzo maturato nei primi sei
mesi dell'anno e quello che si prevede sia alla fine dell'anno.
Stiamo distribuendo allegramente 22 milioni di euro e non
riusciamo ad indennizzare gli agricoltori per la peronospora e
intervenire con politiche di sostegno in alcuni settori
economici ed alcune categorie. Basta quindi a questa
discrezionalità e basta ad un susseguirsi di interventi
episodici senza - ha concluso D'Amico - strategie di sviluppo".
(ANSA).
Patto per l'Abruzzo, 'no' a legge mancia con fondi a pioggia
D'Amico, 'non ci sono coperture,