Abruzzo

Gigafactory: Pavoncello (Acc) fa chiarezza su futuro per Termoli

"Non ci si aspettava rallentamento mercato auto elettriche"

Redazione Ansa

(ANSA) - TERMOLI, 22 LUG - "Abbiamo dovuto fare i conti con il rallentamento della penetrazione dell'auto elettrica nel mercato che gli automaker europei non si aspettavano". Lo ha detto a Termoli (Campobasso) Tommaso Pavoncello, Public Affairs & Communication Italy di Acc, la joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies che a giugno ha annunciato la decisione di sospendere, fino a fine anno il progetto per la gigafactory di batterie per auto elettriche nell'area industriale della cittadina molisana. "Abbiamo dovuto innanzitutto fare i conti con un rallentamento dell'elettrificazione - ha detto Pavoncello in piazza Duomo tra gli ospiti del 'Festival del sarà' - nonostante nell'ultimo anno abbiamo fatto molto. Dall'anno scorso Acc ha acquistato 74 ettari di terreno nell'area industriale di Termoli, ha avviato i lavori bonifica, i lavori di scavo, i carotaggi, eravamo pronti per avviare la costruzione a maggio, giugno. La mobilità elettrica in Europa non gode di quella salute che gli automaker si aspettavano".
    Stellantis, ha proseguito Pavoncello, "ha recentemente annunciato che produrrà più modelli ibridi anche sul territorio italiano, i motori di questi ibridi verranno prodotti in parte nello stabilimento di Termoli. La manodopera che Acc doveva assumere, riconvertire e mettere a lavorare nella Gigafactory sarà inaspettatamente occupata a produrre motori a combustione.
    E questo è un dato di fatto che non riguarda solo Stellantis, è trasversale su tutti i produttori europei. E' una realtà oggettiva a cui l'investimento di Termoli di Acc si è dovuto adattare".
    "Da una parte stiamo posticipando l'avvio dei lavori di costruzione dell'impianto produttivo per accompagnare una transizione più lenta, dall'altra quello che i nostri azionisti, anche nostri clienti automotive, Mercedes e Stellantis, ci chiedono, è di investire su una nuova tecnologia, una nuova chimica che riduca il costo di questa batteria ed è quello che stiamo facendo, utilizzando il tempo che ci dà questa transizione più lenta per ricercare e sviluppare batterie che costano meno".
    "Posso capire che il ritardo possa generare qualche preoccupazione o qualche nervosismo - ha concluso Pavoncello - però sono convinto che alla fine sarà per il bene della Gigafactory di Termoli. Perché, se vedrà allocata la produzione di batterie con una tecnologia migliore, una tecnologia che ha più mercato, penso che, per uno stabilimento produttivo che dovrà essere qui trenta, quaranta, cinquant'anni, sia opportuno vedere le cose in una prospettiva di lungo termine che è poi la prospettiva che un'azienda che deve investire miliardi utilizza per prendere decisioni". (ANSA).
   

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