Abruzzo

Avviato in Abruzzo il contenimento faunistico del cervo

Imprudente, nelle colture interne più danni dei cinghiali

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 16 AGO - "Negli ultimi anni i danni causati dai cervi hanno superato in molte zone interne i danni alle colture causate dai cinghiali. Addirittura dai dati sul monitoraggio delle popolazioni dei cervidi in Abruzzo emerge la presenza di un numero di capi più del doppio rispetto a quello del 2018 in termini assoluti, costringendo operatori del settore e associazioni agricole a chiedere sempre più insistentemente alla Regione Abruzzo una presa di posizione chiara per contrastare il problema". Così il vicepresidente della Regione Abruzzo con delega all'Agricoltura, Caccia e Pesca, Emanuele Imprudente, sull'approvazione, da parte della Giunta regionale, del "Calendario venatorio regionale stagione 2024-2025 per l'esercizio del prelievo in forma selettiva del cervo e del relativo piano di abbattimento distinto per sesso e classi di età".
    In base alla d.g.r. dal prossimo 14 ottobre fino al 15 marzo 2025 inizieranno i prelievi del cervo esclusivamente nei 2 Comprensori regionali ricompresi nei territori degli ATC Avezzano, Sulmona, Subequano, L'Aquila e Barisciano e al di fuori delle aree protette e delle aree ad esse contigue.
    Entrando nel dettaglio, nel periodo 2019-2023 i danni provocati dai cervi all'agricoltura sono stati pari a 895.340 euro ai quali andranno aggiunti quelli del 2024 che porteranno la somma ben oltre il milione di euro. Oltre ai danni alle colture, sono aumentati gli incidenti stradali causati da cervi (pari a 806 denunciati nel periodo 2019-2023), spesso con danni agli esseri umani che rendono necessario adottare adeguate contromisure al fine di salvaguardare l'incolumità di chi si mette alla guida e delle persone trasportate. Per completezza si rappresenta che anche nel 2024 sono già numerose le segnalazioni di impatti tra auto e cervi sulle strade abruzzesi.
    "Riteniamo l'avvio del contenimento del cervo - conclude Imprudente - una misura importante per fronteggiare il sovrappopolamento di tale specie nelle aree interne e inaugurare un percorso virtuoso ed efficace a favore in primis della salvaguardia degli habitat naturali e di tutte le popolazioni selvatiche presenti, ma anche a supporto di centinaia di agricoltori delle aree interne e di tutti i cittadini e gli automobilisti abruzzesi e non".
    Dopo oltre 3 anni di studi di fattibilità, censimenti e monitoraggi svolti sul territorio, in stretta collaborazione con tecnici faunistici anche di altre Regioni e dopo il parere positivo sul Piano di Gestione del Cervo 2024-2025 da parte dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), i dati hanno evidenziato in alcune zone l'altissima densità della specie "cervo" in Abruzzo e la necessità di intervenire con il suo controllo faunistico, così come previsto da molti anni in molte Regioni italiane, allo scopo di riequilibrare la fauna con attività di contenimento di specie in eccedenza di popolazione. (ANSA).
   

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