(ANSA) - CASTELVECCHIO SUBEQUO, 27 SET - Non doversi
procedere per intervenuta prescrizione, prevista dopo 8 anni dai
fatti. Con questa formula i giudici della Corte d'Appello
dell'Aquila hanno prosciolto un imprenditore di 54 anni, finito
sotto processo per omicidio colposo, in qualità di
amministratore della società che gestiva nel 2016 la casa di
riposo a Castelvecchio Subequo dove, nel novembre di
quell'anno, uno degli ospiti, Sauro Fasciani, precipitò dal
terrazzo posto al secondo piano, morendo qualche giorno dopo.
Secondo l'accusa l'anziano, per la sua patologia, non avrebbe
potuto essere ospitato in quella struttura ma in una residenza
sanitaria assistita. Una tesi che i magistrati avevamo fondato
su una relazione dei carabinieri del Nas che, nell'immediatezza
dei fatti, fecero apposito sopralluogo. E ancora perché,
sostiene l'accusa, l'anziano avrebbe dovuto alloggiare in una
stanza al pian terreno, debitamente protetta da sbarre. La Corte
d'Appello ha riformato la sentenza di condanna a tre anni e tre
mesi di reclusione, inflitta dal Tribunale di Sulmona nel 2022,
dichiarando la prescrizione. "Non soddisfa l'esito perchè sono
convinto della assoluta estraneità del mio assistito. Aspetterò
le motivazioni che hanno indotto la Corte a dichiarare il reato
prescritto, anzichè assolvere nel merito", ha commentano
l'avvocato difensore, Alessandro Scelli. (ANSA).
Precipitò da terrazzo casa di cura, prescritto omicidio colposo
Anziano precipitò nella struttura in Abruzzo