Abruzzo

'Tra forma e figura', al Munda mostra-omaggio a Fulvio Muzi

Focus sulla sperimentazione pittorica degli anni Sessanta

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 28 SET - A quarant'anni dalla scomparsa di Fulvio Muzi (1915-1984), protagonista della scena artistica e culturale abruzzese del Novecento, il Museo Nazionale d'Abruzzo lo omaggia con una mostra che resterà in allestimento sino all'8 dicembre.
    La piccola ma significativa esposizione si sviluppa a partire da tre dipinti del pittore presenti nelle collezioni del Museo posti in dialogo con alcune opere e diversi documenti inediti, concessi in prestito dagli eredi del pittore.
    La mostra, visitabile alla sede Munda di via Tancredi da Pentima, pone l'accento sull'attività di Muzi negli anni Sessanta, un periodo di intenso studio e di riflessione politica e sociale particolarmente fervido del percorso del pittore e caratterizzato da interessanti sperimentazioni nell'ambito dell'Informale e della Pop art. L'esposizione è stata presentata questa mattina dai curatori Federica Zalabra, direttrice del Munda, e Paolo Muzi, figlio dell'artista, è inserita nelle Giornate europee del patrimonio 2024.
    "L'idea della mostra - ha commentato Zalabra - è partita proprio dalle tre opere di Muzi che abbiamo in deposito. Siamo intervenuti con una serie di azioni di recupero e restauro. Poi, intorno a queste tre abbiamo costruito il resto della mostra grazie all'aiuto dell'associazione Muzi e degli eredi. Noi andremo quindi a raccontare un periodo della vita di Muzi non molto conosciuto dal punto di vista artistico che parte dagli anni Sessanta, quindi un periodo di sperimentazione e un periodo di prove che Muzi ha compiuto intorno alla sua arte, sulla scia di quel fermento culturale di respiro internazionale che era presente all'Aquila allora".
    "Faremo riferimento - ha aggiunto - a due distinti filoni di ricerca legati al suo percorso artistico di allora, lo studio della materia e della figura con declinazioni diverse: dall'informale, con materia corrusca, piena di pennellate violente, con un colore bituminoso, giustapposto a una ricerca più piana che, invece, si avvicina al mainstream dell'epoca che era quello della pop art".
    "Muzi, successivamente si allontanerà da queste caratteristiche - ha concluso la direttrice del Munda - andando ad abbracciare altri stili, in un percorso di continuo rinnovamento che è stato un po' la sua caratteristica". (ANSA).
   

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