(ANSA) - PESCARA, 11 OTT - "É una triste necessità, non siamo
per niente contenti di doverlo fare e so perfettamente che
nell'adottare questa scelta mi sarei guadagnato quintalate di
impopolarità. Però è necessario farlo perché quando una specie
diventa in sovrannumero sottrae spazio alle altre e noi abbiamo
specie molto delicate come l'orso Marsicano e il camoscio
d'Abruzzo che rischiano, se non teniamo sotto controllo la
popolazione dei cervi, di non avere più la nutrizione
sufficiente: un cervo adulto mangia circa 20 chili di
vegetazione al giorno".
"Interi branchi di cervi sono stati anche recentemente
filmati - ha aggiunto - e sono diventati molto virali perché è
uno spettacolo bellissimo da vedere, ma consumano tanta
vegetazione e questo è un problema che zoologi, biologi,
faunisti, veterinari, dirigenti e direttori dei parchi regionali
e nazionali hanno segnalato e che l'Ispra, ente per la
protezione e la ricerca ambientale che ha una competenza sulla
fauna selvatica, ha certificato e riconosciuto".
Secondo Marsilio la questione principale è "mantenere
l'equilibrio ambientale, poi c'è anche la sicurezza stradale con
l'incremento degli incidenti e il tema degli agricoltori, perché
nessuno può pensare di risolvere il problema facendo non so
quante mila chilometri di recinzioni elettrificate in piena
campagna: tutte queste soluzioni che vengono proposte adesso
come soluzioni alternative, sono quelle che abbiamo già
adottato, ma non sono sufficienti". "Registro che la Regione
Abruzzo - ha sottolineato - è l'ultima regione in Italia ad aver
aperto la caccia, ad averlo fatto solo in una provincia su
quattro, solo nelle aree fuori parco e per un numero limitato di
capi". (ANSA).
Caccia ai cervi in Abruzzo: Marsilio, specie in sovrannumero
'A rischio sopravvivenza orso marsicano e camoscio d'Abruzzo'