Abruzzo

Genitori convittori Delfico, 'bisogna superare l'emergenza'

Lettera aperta, istituzioni paghino spese del trasporto urbano

Redazione Ansa

(ANSA) - TERAMO, 12 NOV - In una lettera aperta indirizzata al presidente della Provincia di Teramo, al sindaco del capoluogo e all'assessore all'Istruzione della Regione Abruzzo, i genitori degli studenti convittori del Convitto Nazionale 'Melchiorre Delfico' di Teramo sottolineano le difficoltà incontrate a seguito del sequestro della struttura, avvenuto all'inizio di ottobre.
    A un mese dalla chiusura, questi genitori che - a differenza di altri - hanno scelto di mantenere i figli nella città di Teramo, chiedono alle istituzioni soluzioni più adeguate per garantire la continuità degli studi e una permanenza dignitosa per i ragazzi, molti dei quali provenienti da lontano.
    "Ricordiamo - si legge - che il Convitto nazionale è un'istituzione presente nella città di Teramo da ben 90 anni e che ha svolto nel corso degli anni non solo la funzione di ospitalità per i tanti ragazzi provenienti da sedi distanti ma anche quella, ben più importante, di guida nello sviluppo della personalità dei convittori". Altra peculiarità della presenza del Convitto è la possibilità di attivare indirizzi sperimentali, come il Liceo classico europeo.
    "Ad oggi però - prosegue il documento - ci troviamo a dover fare i conti con soluzioni non ottimali. Pur ringraziando le istituzioni per aver dato risposte celeri con la sistemazione dei convittori all'Hotel Gran Sasso, che ha permesso ai nostri ragazzi di rientrare a Teramo e seguire le lezioni pomeridiane, riteniamo che tale soluzione non possa essere definitiva".
    "Noi genitori chiediamo che venga trovata una soluzione post emergenziale - viene messo in rilievo - che possa minimizzare i disagi subiti da noi e dai nostri figli, con l'individuazione di un edificio non decentrato dotato di spazi adeguati, come avevano al Delfico, con luoghi dedicati allo studio e luoghi dedicati alla socializzazione, tali da giustificare la retta richiesta per la permanenza al Convitto". A questo si aggiungono i costi di trasporto per raggiungere la scuola, "un onere inaccettabile in una situazione già precaria". La richiesta, quindi, è che le istituzioni si facciano carico delle spese di trasporto urbano. (ANSA).
   

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