Abruzzo

Verifiche su esito elezioni Pescara, 'non è normale prassi'

Costantini, se non ci fossero dubbi Tar avrebbe respinto ricorso

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 18 NOV - "Secondo qualcuno l'attività di verificazione disposta dal Tar sulle elezioni di Pescara sarebbe una prassi, ma in realtà non è così perché se gli atti relativi al procedimento elettorale non avessero evidenziato la presenza di irregolarità gravi, il Tribunale amministrativo non avrebbe avuto nessuna necessità di disporre una verificazione. Si sarebbe limitato a rigettare il ricorso". Lo afferma il consigliere comunale Carlo Costantini, candidato sindaco di Pescara per il centrosinistra alle elezioni dell'8 e 9 giugno scorsi, a proposito del pronunciamento del Tar che ha disposto verifiche sulle operazioni elettorali.
    Dopo il ricorso presentato da due cittadine, infatti, i giudici amministrativi della sezione di Pescara hanno indicato "quale verificatore il prefetto". Il procedimento istruttorio dovrà essere concluso entro il termine del 15 dicembre 2024, con relazione conclusiva entro il del 5 gennaio 2025 e udienza fissata per il prossimo 7 febbraio. Interessato un centinaio di sezioni. Alle elezioni, il sindaco uscente Carlo Masci era stato confermato al primo turno, superando la soglia del 50% per poche centinaia di voti.
    Stamani, nel corso di una conferenza stampa, affiancato da esponenti di Pd, M5s e Avs - Radici in Comune, Costantini ha sottolineato che se il Tar non si è limitato a rigettare il ricorso "è proprio perché i giudici hanno ritenuto necessario operare tutti gli approfondimenti del caso. Si tratta - sottolinea il consigliere - di approfondimenti che non interessano poche sezioni, ma circa 100 sezioni su 170, nelle quali il Prefetto dovrà verificare in primo luogo se vi è coincidenza, in ogni singola sezione, tra il numero di schede autenticate, utilizzate per la votazione ed avanzate. Nel caso in cui non vi fosse risulterebbe consumata l'irregolarità più grave ed invalidante del procedimento elettorale, perché non risulterebbe garantita la genuinità. Poi dovrà verificare se vi è corrispondenza tra le schede consegnate ai presidenti delle sezioni e quelle che risulterebbero avanzate, perché non utilizzate. Infine, dovrà ripetere lo spoglio dei voti ai candidati a sindaco in circa 70-80 sezioni".
    Costantini si definisce "obbligato ad intervenire per informare i pescaresi ed evitare che possano davvero pensare che quello che sta accadendo costituisce null'altro che una normale prassi, perché così non è".
    Sulla vicenda, ieri, era intervenuto il presidente del Consiglio regionale abruzzese, Lorenzo Sospiri, il quale ha sottolineato che "il Tar di Pescara non ha in alcun modo accolto il ricorso; il giudizio è ancora in corso e, nell'ambito dello stesso, sta semplicemente procedendo, come in tutti i giudizi elettorali incardinati dinanzi ad esso, alle attività istruttorie di prassi". Parole analoghe quelle del coordinatore regionale della Lega, Vincenzo D'Incecco: "Da parte del Tar non è stato accolto nessun ricorso. E' stato semplicemente disposto, così come previsto dalla normativa, l'avvio dell'iter di verifica". Per il segretario regionale di Sinistra Italiana, Daniele Licheri, "la verifica disposta dal Tar, che di fatto dovrà essere svolta dalla Prefettura prima dell'udienza che dovrà decidere sull'eventuale accoglimento del ricorso di annullamento delle elezioni di giugno, consentirà di fare chiarezza sulle operazioni". (ANSA).
   

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