Abruzzo

Michele Placido, ho visto L'Aquila rinascere

Attore e regista al Movieplex per presentare 'Eterno Visionario'

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 22 NOV - "Tornare con una mia opera all'Aquila è qualcosa di straordinario". Così Michele Placido, ospite speciale all'Aquila della proiezione di 'Eterno Visionario', il suo ultimo film dedicato al teatro e alla vita privata di Luigi Pirandello.
    Il regista, che ha un legame personale e professionale con l'Abruzzo e con il suo capoluogo, ha ricordato i giorni difficili del post-sisma del 2009: "All'epoca girammo un servizio per Repubblica insieme a Paolo Sorrentino, le nostre riprese documentavano una situazione tragica, fu un'esperienza che ci colpì profondamente. Tornare oggi e vedere la città rinascere è significativo".
    "Sono contento di essere qui, comunque, per tanti motivi - ha detto ancora Placido - Di recente sono stato testimone di un matrimonio di un amico abruzzese che mi ha fatto questa bellissima sorpresa. Ha anche sposato una ragazza dell'Aquila.
    Quel giorno ho ricevuto un'accoglienza meravigliosa". Il riferimento è al matrimonio del compositore e regista Davide Cavuti - che ha più volte collaborato con Placido - con la giornalista Ilaria Muccetti, domenica 29 settembre nella basilica di Collemaggio. 'Eterno Visionario', peraltro, contiene anche un piccolo omaggio al musicista abruzzese: quando vengono elencati i nomi di alcuni soldati al rientro dalla Grande Guerra si sente anche "Davide Cavuti".
    Placido, accompagnato dalla moglie, l'attrice Federica Luna Vincenti, ha dialogato con il pubblico al termine della proiezione al cinema Movieplex. "Il teatro è parte essenziale di questa pellicola che si propone un omaggio a Pirandello e al mio percorso artistico, iniziato all'Accademia d'Arte Drammatica", ha spiegato il regista. Nel film, Vincenti interpreta Marta Abba, giovane attrice che influenzò profondamente la produzione teatrale dell'autore agrigentino, così come la sua vita privata.
    'Eterno Visionario', presentato alla Festa del Cinema di Roma, celebra i 90 anni dal Nobel a Pirandello e sottolinea l'impatto universale del suo teatro. "Il mio cruccio? Mio padre non mi ha mai visto recitare. E' anche a lui che dedico tutto questo". (ANSA).
   

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