(ANSA) - L'AQUILA, 09 DIC - Permane la situazione di
apprensione in Siria da quando le forze ribelli a guida
islamista hanno annunciato la conquista di Damasco e la fuga del
presidente Bashar al-Assad. Mimmo Srour, ex assessore regionale
in Abruzzo, di origine siriana, è in contatto diretto con i
parenti in Siria.
"Hanno chiesto ai loro fedeli - spiega Srour sintetizzando il
messaggio che ha contribuito a divulgare - di non opporre
resistenza, anzi di dare una mano ai nuovi governanti e non
creare disordini".
Intanto, sono usciti tutti i detenuti dalle carceri, non solo
politici ma anche criminali e immediatamente sono iniziati i
saccheggi anche nelle abitazioni. Così è partito il coprifuoco.
Al potere ci sono 37 organizzazioni di cui solo alcuni si
possono definire di matrice laica. "La Siria - aggiunge ancora
Srour che, da assessore regionale aveva la delega alle relazioni
con in Paesi del Mediterraneo - ha assoluto bisogno di un
governo laico perché il mosaico siriano composto da più di 17
etnie e confessioni diverse tra di loro non potrà mai sopportare
un governo con esclusivo dominio di una sola di esse".
"Questa diversità ha contribuito alla ricchezza culturale -
prosegue - ma ha anche alimentato tensioni costanti,
specialmente durante il conflitto iniziato nel 2011". Una
valutazione che tiene in conto la matrice dello stesso leader
dei ribelli Abu Mohammed al-Jolani che viene da Al Qaeda,
un'organizzazione terroristica "che si sforza adesso di dare
un'immagine diversa e più pragmatica. Ora - conclude Srour - non
ci resta che sperare e aspettare i suoi comportamenti concreti".
(ANSA).
Siria: minoranze religiose, priorità è evitare ulteriore sangue
Appello diramato sul Centro tramite ex assessore Abruzzo Srour