(ANSA) - PESCARA, 15 DIC - "Non è che con l'accoglimento del
ricorso al TAR diciamo oggi che abbiamo vinto. Il Tar di Pescara
è vero ha accolto la richiesta di sospensiva proposta dai
commercianti di piazza Muzii contro le disposizioni che erano
all'interno dell'ordinanza e che abbiamo risolto tutti i
problemi".
"Noi come Confcommercio - spiega Padovano - diciamo che
bastava sedersi attorno ad un tavolo per evitare di ricorrere
alla magistratura. Avevamo detto che se tutti gli attori
interessati alla vicenda si fossero seduto attorno ad un tavolo
, con il buon senso si sarebbe trovata una soluzione che avrebbe
garantito l'interesse pubblico ma anche quello degli operatori
commerciali".
"Chiaramente oggi con questa sentenza - aggiunge Padovano -
credo che sia opportuno che ci sia da parte dell'Amministrazione
comunale e del comitato di ragionare ed evitare di aprire
percorsi giudiziali all'infinito. Ora entrata in vigore la
sospensiva vengono ripristinate quelle che erano le condizioni
iniziali ma non siamo qui a fare i fuochi d'artificio. Io credo
che la soluzione deve essere trovata ci serenità attorno ad un
tavolo da tutte le parti interessate perché questo deve essere
il modo civile di dover portare avanti i propri interessi. Le
ordinanze le scrivono gli organi preposti e i regolamenti
vengono scritti dalla politica. Questo ribadisco è il pensiero
della Fipe Confcommercio Pescara che invita sempre la politica e
le associazioni di categoria a sedersi attorno ad un tavolo per
esaminare le varie problematiche e provare a trovare una
soluzione. Deve essere questo il modus operandi perché crediamo
che attraverso il confronto si riesce ad arrivare alla
soluzione. Alla magistratura ci si deve risolvere per questioni
gravi ma per queste questioni ci sono altri modi e strumenti
perché parliamo di regolamenti della comunità. Stemperare gli
animi dei cittadini e residenti e dei titolari delle esercizi
pubblici serve per lavorare e per trovare le soluzioni affinché
si possa ognuno per la propria parte nel rispetto del bene
comune che è di tutti". (ANSA).