Abruzzo

Ance, su edilizia Abruzzo effetti positivi da opera post sisma

Presidente Ricci, tra le regioni a maggior uso super bonus 110%

Ance, su edilizia Abruzzo effetti positivi da opera post sisma

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 19 MAR - Il settore delle costruzioni guarda ai dati del 2024 e incrocia le dita. L'andamento tiene, cresce persino rispetto all'anno precedente, ma nel secondo semestre la crescita rallenta e, in mancanza di interventi, questa tendenza potrebbe accentuarsi, visto l'esaurirsi di alcune misure a favore del settore. E' quanto si legge in una nota dell'Ance Abruzzo a firma del presidente, Enrico Ricci.
    A livello nazionale, stando ai numeri dell'Ance, l'anno da poco concluso riporta una flessione tendenziale degli investimenti in costruzioni del -5,3% rispetto al precedente.
    Dopo il triennio d'oro 2021-2023 è il primo segno negativo, non ancora preoccupante, ma è pur sempre una frenata da tenere sotto osservazione. Il settore può ancora contare sul driver delle opere pubbliche e PNRR che fanno segnare un +21%, mentre nell'ambito del residenziale la componente manutenzione straordinaria risulta calata del 22%, per la cancellazione del super bonus 110%; in discesa anche la nuova edilizia abitativa con -5,2%. Numeri che si riflettono negativamente sul Pil, fermo a un +0,5% nel quarto trimestre, dimezzato rispetto alle previsioni.
    L'edilizia regionale in Abruzzo se la passa meglio nel 2024.
    I numeri delle casse edili, dove afferiscono massa salari, operai, ore lavorate e imprese attive, mostrano una crescita, seppure a ritmo minore del 2023. Anche in questa dimensione statistica è evidente, però, la flessione del secondo semestre e, raffrontando lo stesso periodo, una forbice più stretta rispetto ai dati nazionali, secondo fonte CNCE, la Commissione nazionale paritetica per le Casse Edili.
    Si conferma comunque un trend positivo, con investimenti ancora molto alti.
    In Abruzzo incide anche il lavoro che si sta facendo sulle due ricostruzioni post sismiche e gli interventi finanziati dal Fondo Complementare riguardanti opere per il rilancio economico e sociale. L'Abruzzo è stata, inoltre, una delle Regioni a maggior utilizzo della misura del super bonus 110%: se la media nazionale si ferma al 5,8% l'Abruzzo segna un 6,4% degli edifici interessati dai benefici fiscali.
    Sulle opere del PNRR l'Abruzzo è in linea con il Paese al 38% dei cantieri aperti rispetto alla numerosità delle gare; più indietro rispetto al Nord 42% e al Centro 40%, ma il Sud risente di lavori di importo elevato che hanno una gestazione più lunga.
    Si prevede un incremento importante dei lavori PNRR nel 2025, anche a seguito dell'intervento su alcuni ostacoli come la mancanza di liquidità dei soggetti attuatori e la farraginosità dei controlli, problemi affrontati col Decreto MEF del 7 dicembre 2024.
    Il presidente di Ance Abruzzo, Enrico Ricci, commentando i numeri si mostra ottimista sull'immediato: "L'edilizia nella nostra regione è un settore che risente positivamente dell'opera del post sisma che ha ancora margini sulla ricostruzione 2016 e sulla ricostruzione pubblica del 2009 non ancora pienamente compiuta. Il PNRR darà lavoro per tutto il 2026, ma l'orizzonte si fa più vicino e si avverte sin da ora la necessità di intervenire sul futuro. Resta da concludere l'aggiornamento del prezzario unico del Cratere, fermo al 2022, e occorre prevedere la possibilità, nella ricostruzione, di contabilizzare i lavori del superbonus nel 2025, seppur con la possibilità di concluderli complessivamente nel 2026. Inoltre, per mantenere i livelli di crescita attuale e contrastare i primi segnali di frenata occorre imprimere un'accelerazione alla messa a terra dei lavori finanziati dai programmi FESR, FSC e per la difesa del suolo che rappresentano un'importante opportunità per gli anni a venire. Il dopo pandemia ha dato a tutti la dimostrazione plastica che se cresce l'edilizia cresce il Paese". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it