(ANSA) - L'AQUILA, 08 MAR - L'Aquila nel ristretto numero dei
centri italiani della chirurgia della tiroide praticata col
robot. La Unità Operativa Complessa di Chirurgia, diretta dal
primario Roberto Vicentini, la prima in Abruzzo a trattare
patologie della tiroide col braccio robotico, consolida la
propria posizione nella specialità anche a livello nazionale.
"La Direzione aziendale guidata dal manager, Ferdinando
Romano, "spiega Vicentini, "mettendoci a disposizione il secondo
robot, ci ha consentito di sviluppare tutte le nostre
potenzialità e di compiere su 21 interventi dall'inizio
dell'anno ben sei sulla tiroide, imponendoci all'attenzione di
pazienti residenti in altre province e regioni che ora chiedono
di essere assistiti da noi. Così, mentre in passato una quota
significativa di mobilità passiva riguardava gli interventi di
chirurgia tiroidea mininvasiva, soprattutto verso la regione
Lazio, ora con questa avveduta strategia della Direzione
Aziendale con investimenti in tecnologia e formazione
professionale non solo si produrrà una inversione di tendenza ma
il San Salvatore diventerà certamente un polo attrattivo per le
altre regioni del centro Italia".
Operare la tiroide col robot garantisce grande precisione e
mini invasività e consente di limitare o eliminare del tutto i
danni estetici che di solito si accompagnano a questo tipo di
operazione. L'ospedale dell'Aquila in poche settimane è
diventato un polo di attrazione per utenti da altre regioni, dal
momento che attualmente, in Italia, la tiroide viene trattata
con robot solo da strutture d'eccellenza come Modena e Pisa.
Dall'ospedale di Baggiovara, in provincia di Modena, in virtù di
una collaborazione avviata con le dottoresse Micaela Piccoli e
Barbara Mullineris, sono state poste le basi per assicurare la
formazione dei chirurghi aquilani nell'uso del robot e per dare
un forte impulso all'attività che in pochi mesi ha portato a
risultati importanti. Tra l'altro, la recente messa a
disposizione del secondo robot chirurgico, da parte della
Direzione Asl, ha permesso di incentivare ulteriormente la
formazione di nuovi chirurghi, ponendo le basi per la nascita di
una seconda generazione di operatori della robotica. La
'squadra' della Unità Operativa Complessa dell'Aquila, oltre al
direttore Vicentini, comprende Federico Sista, Massimo De
Benedictis, Daniele Centi, Luigi Bonanni, Pasqualino Favoriti e
Ilaria Angelone. "Un team che è affiancato dall'indispensabile
supporto degli anestesisti - conclude la nota. (ANSA).
Centro di alta specialità in robotica per la tiroide all'Aquila
Primario, nel 2024 sei interventi su 21 con il secondo robot