Abruzzo

Revisioni di protesi d'anca, sabato convengo all'Aquila

Incontro organizzato dal professor Logroscino

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 17 OTT - Cosa fare quando, già impiantate due protesi d'anca, è necessario un terzo intervento con alti rischi che presuppone competenze chirurgiche proprie solo di pochi centri specializzati? Questo quesito è al centro del congresso interregionale, dal titolo: 'La ri-revisione in protesi di anca: come prevenirla, come gestirla', in programma all'Aquila sabato 19 ottobre all'hotel La dimora del Baco, dalle ore 8.45.
    Il convegno, che è organizzato dal professor Giandomenico Logroscino, responsabile del reparto di chirurgia ortopedica mini invasiva e computer assistita dell'ospedale dell'Aquila, sotto l'egida dell'associazione italiana riprotesizzazione, vedrà la partecipazione di specialisti provenienti da diverse regioni, oltre che dalla Asl 1 Abruzzo e da altre province della regione.
    Il congresso di sabato prossimo rientra nelle molteplici iniziative di approfondimento e confronto tra specialisti, attuate dalla direzione Asl guidata dal manager Ferdinando Romano, finalizzate a migliorare sempre più i livelli di assistenza in provincia.
    La chirurgia ortopedica del San Salvatore, che ha promosso il convegno, è centro di eccellenza delle specifiche problematiche e assicura trattamenti di protesi usurate e mobilizzate anche con gravi perdite d'osso, utilizzando le tecniche di ricostruzione 'custom made' con tecnologia 3D. Il reparto, in collaborazione con l'unità operativa di malattie infettive del San Salvatore, diretta dal dottor Alessandro Grimaldi, si occupa anche delle infezioni periprotesiche e tratta casi difficili secondo moderni protocolli standardizzati. La chirurgia ortopedica mini invasiva dell'Aquila effettua ogni anno 40 interventi di revisione di protesi d'anca causate da mobilizzazione o infezione.
    Nell'attività complessiva della chirurgia ortopedica del San Salvatore rientrano, tra l'altro, anca, spalla, ginocchio per patologie degenerative artrosiche e infezioni osteoarticolari.
    Il reparto richiama utenti da altre regioni (Lazio, Campania e Marche), facendo registrare un tasso di mobilità attiva del 30%.
    (ANSA).
   

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