Abruzzo

Patologie aorta, trattamento senza incisioni al 'Mazzini'

Primo impianto in Abruzzo di endoprotesi alla Asl Teramo

Redazione Ansa

(ANSA) - TERAMO, 18 GIU - È stato effettuato il primo impianto in Abruzzo, tra i primi in Italia, di una endoprotesi Castor Microport. Questo strumento permette di trattare in modo rapido e definitivo la patologia che coinvolge l'arco aortico e l'aorta toracica discendente, preservando l'integrità e la pervietà delle arterie che irrorano le braccia o il cervello. Il giovane paziente, con problematiche coagulative e una dissezione dell'aorta toracica, è stato operato con due semplici punture, mediante le quali i chirurghi e i radiologi hanno "navigato" nelle arterie del paziente e rilasciato la protesi a livello del segmento patologico, sotto guida angiografica.
    "Gli specialisti della Cardiochirurgia, della Cardioanestesia, della Radiologia generale e interventistica, ma anche della Farmacia ospedaliera, collaborano ormai da anni in un'unica equipe multidisciplinare che permette di approcciare le malattie dell'aorta senza incisioni chirurgiche.
    "La Asl di Teramo punta sull'innovazione dei processi e delle procedure per offrire una qualità delle prestazioni sempre migliore ai nostri pazienti", dichiara il direttore generale Maurizio Di Giosia. In questo specifico paziente il trattamento è stato reso possibile grazie alla proficua collaborazione con l'azienda produttrice della protesi che ha realizzato un device custom-made, ovvero "fatto su misura" dell'aorta del paziente.
    "Il vantaggio è stato evitare un intervento molto impattante dal punto di vista biologico, attraverso una procedura che ha permesso al paziente una dimissione in tempi brevissimi", spiega il direttore della Uoc di Cardiochirurgia Filippo Santarelli, "Questo trattamento endovascolare, applicabile nelle malattie aneurismatiche dell'aorta, consente di contenere il rischio operatorio". "L'utilizzo di questa endoprotesi che viene inserita con accessi mininvasivi dalla femorale, aumenta il numero di pazienti che possono essere trattati evitando la chirurgia open", aggiunge Pietro Filauri, direttore della Uoc di Radiologia. (ANSA).
   

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