Abruzzo

Nuovo ospedale Teramo, Di Giosia 'attivo gruppo di lavoro'

Sede individuata Villa Mosca nella pineta che circonda l'attuale

Redazione Ansa

(ANSA) - TERAMO, 09 LUG - "Per l'azienda sanitaria è un momento importante. La realizzazione di un ospedale nuovo altamente tecnologico è imprescindibile per il futuro della sanità teramana e per garantire cure di elevato standard clinico-assistenziale ai nostri concittadini", ha detto Maurizio Di Giosia, direttore della Asl Di Teramo, nel corso della presentazione del progetto del nuovo ospedale di Teramo si realizzerà a Villa Mosca, stamattina alla presenza del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, l'assessore alla Sanità Nicoletta Verì e il presidente Commissione Sanità della Regione Abruzzo, Paolo Gatti. "Il dibattito in città, con un confronto dialettico a cui la Asl non si è mai sottratta, ha portato a scegliere l'area di Villa Mosca per il nuovo ospedale", continua Di Giosia. "La necessità di non perdere i fondi a disposizione e ancor più quella di assicurare un salto di qualità, ci hanno portato a rivedere la progettualità iniziale, alla luce di quanto deciso in consiglio comunale.
    I tre requisiti flessibile, tecnologico, sostenibile sono imprescindibili per l'ospedale del futuro. Si tratta diun modello organizzativo che porta con sé un importante cambiamento. Una nuova filosofia organizzativa che riconosce la diversità del paziente in termini di complessità del quadro clinico e dell'assistenza erogata. In questo tipo di organizzazione i bisogni dei malati assumono un ruolo centrale: ciò significa che i pazienti non vengono raggruppati per disciplina medica ma per intensità di bisogno, ovvero che pazienti con bisogni assistenziali sovrapponibili sono curati in aree omogenee. Un altro aspetto da sottolineare è che l'assistenza e il ricovero in ospedale saranno riservati alle malattie gravi acute, che richiedano assistenza intensiva o chirurgia d'urgenza. Sarà un luogo di cura delle acuzie, che si appoggia solidamente alle attività territoriali che promuovono la continuità assistenziale", conclude Di Giosia. (ANSA).
   

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