(ANSA) - L'AQUILA, 24 FEB - Nel caso di unioni tra più realtà
territoriali, come nel progetto del super Comune che unirà
Pescara, Montesilvano e Spoltore, "c'è da aspettarsi che il polo
più grande mantenga una posizione di rilievo rispetto agli altri
nella comunicazione istituzionale e non". E' il pensiero della
geografa Lina Calandra, professoressa associata all'Università
dell'Aquila.
Tra queste, quella del senatore Luciano D'Alfonso che ha
parlato di "Adriatica"; allo stesso tempo amministratori locali,
a partire dal sindaco di Spoltore Chiara Trulli, hanno espresso
la necessità che anche questa questione venga messa al vaglio
dell'assemblea costituente.
"Da esterna - valuta la professoressa Calandra - non posso
avere un'idea netta di quella che può essere la scelta di
comunicazione più efficace. Certo è che non mi stupirebbe vedere
il nome 'Pescara' parte integrante di questa unione. Parliamo di
una città la cui visibilità è consolidata da tempo nel panorama
nazionale, da sempre patrimonio identitario dell'Abruzzo".
La geografa appare scettica anche sulla possibilità di
replicare questo tipo di unione in altre parti della regione.
"La realtà territoriale dell'Aquila, ad esempio, è ben complessa
- valuta - Non c'è continuità territoriale come nel caso di
Pescara, Montesilvano e Spoltore ed è già difficile trovare una
strategia unitaria per quartieri e frazioni. Immagino che
trovare accordi territoriali con Comuni vicini, come Pizzoli,
Montereale, non sia così semplice. Altra cosa - conclude - è
lavorare con studi settoriali, come quelli volti a garantire
servizi di mobilità tra gli studenti che ogni giorno raggiungo
il capoluogo per studiare nelle scuole superiori e
l'Università". (ANSA).
Nuova Pescara, geografa Univaq, su nome peserà polo maggiore
Lina Calandra, il capoluogo adriatico ha valore identitario