Abruzzo

Nuova Pescara: Fidanza, fusione che resterà nella storia

Presidente Commissione, abbiamo anche aiutato percorsi normativi

Presidente della Commissione Statuto Nuova Pescara, Enzo Fidanza

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 27 MAR - "Questa è la fusione più grande d'Italia e rimarrà nella storia". A sostenerlo è il presidente della Commissione Statuto Nuova Pescara, Enzo Fidanza, consigliere comunale del Pd a Montesilvano, a proposito della unione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore.
    "È una fusione attenzionata a tutti i livelli - spiega all'ANSA - e c'è una curiosità per una fusione così grande da far accendere i riflettori sulla nostra area metropolitana: appena usciamo fuori dai confini abruzzesi c'è un riguardo importante. Questa storia farà scuola: abbiamo anche aiutato dei percorsi normativi che prima non erano chiari. I nostri parlamentari in maniera trasversale ci hanno aiutato a modificare alcune norme che non consentivano di mandare in fusione città così grandi perchè le regole erano fatte veramente bene, ma riguardavano i piccoli Comuni, appena intervenivano le grandi città quelle norme non bastavano più".
    "Dal momento in cui siamo incappati in questi problemi - ricorda - e li abbiamo sollevati, il ministero degli Interni e il Mef hanno prodotto già delle modifiche normative, quindi, ad esempio, il ruolo del consigliere comunale prima della fusione che ci identifica anche come se fossimo già consiglieri della grande città dal punto di vista giuridico; oppure l'aspetto finanziario, i cosiddetti 10 mln di euro per ogni anno per dieci anni, c'era in effetti una norma, ma aveva un tetto massimo di un milione di euro all'anno, cioè non era parametrata alle nostre dimensioni".
    Secondo Fidanza "c'è quindi una attenzione anche in sede parlamentare e governativa, prima con il governo Draghi e adesso con quello Meloni". "Al di là del colore politico - aggiunge - ho registrato la necessità di conoscere meglio la questione della fusione e di sposare le nostre sollecitazioni, affinando la macchina amministrativa a livello nazionale per accompagnare il processo. Sarebbe un vero peccato che ce la facessimo scappare di mano rispetto a quelle che potrebbero essere le indicazioni che possono venire dalla base".
    "La differenza con le altre fusioni - sottolinea ancora Fidanza - è che questa è una fusione a caldo, mentre tutte le altre sono state a freddo, cioè arriva la legge regionale perché è competenza della Regione fare le fusioni e dice: 'da domani è istituito il nuovo comune, punto'. Qui invece c'è una legge regionale, la prima, quella del governo D'Alfonso, che è una norma che aveva questo spirito, che io ho condiviso, di avviare un percorso, ma senza dire cosa bisogna fare. E questo è un grande vantaggio, che la legge non dicendoti tutto quello che devi fare ti lascia un margine di costruzione di un percorso, che ti consente di farla venire dal basso, ma tu devi essere in grado di raccogliere questa sensibilità, di metterla in atto e di decidere in che modo vuoi costruire questo nuovo territorio".
    (ANSA).
   

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