(ANSA) - L'AQUILA, 13 SET - Il nome "Nuova Pescara" è una
soluzione conforme ai vincoli normativi e per essere cambiato si
deve indire un referendum. Così in sintesi, come riporta oggi il
quotidiano Il Centro, si esprime Romano Orrù, docente di Diritto
Costituzionale Italiano e Comparato all'Università di Teramo e
consulente di supporto alla redazione dello Statuto della "Nuova
Pescara". Il duro scontro sul nome sta generando varie
polemiche, è cominciato sui banchi dell'assemblea costitutiva
della "Nuova Pescara" quando i consiglieri di Montesilvano e di
Spoltore hanno fatto saltare l'emendamento che proponeva la
conservazione della denominazione "Pescara".
"La denominazione di un Comune non è una semplice etichetta
geografica" specifica il professor Orrù, nell'intervista de Il
Centro. Il quesito referendario del 2014, che ha carattere
vincolante, parla di "Nuova Pescara", pertanto "il risultato del
referendum deve essere rispettato senza possibilità di
deviazioni o interpretazioni e/o difformi. Se si volesse usare
la denominazione 'Pescara' ci sarebbe bisogno di un nuovo
referendum - continua Orrù - La denominazione rappresenta un
elemento costitutivo fondamentale dell'identità di quella
comunità e ha una funzione comunicativa e simbolica cruciale. Il
mantenimento del nome del comune maggiore è un tratto tipico
della fusione per incorporazione" conclude Orrù. (ANSA).
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