(ANSA) - SULMONA, 03 GIU - Il recupero e la riabilitazione di
esemplari di lupo nelle aree protette possono essere un utile
strumento per acquisire dati riguardo alla contaminazione
ambientale da antibiotico resistenza e dunque per tutelare la
salute dell'uomo. E' quanto emerge da un nuovo lavoro che,
pubblicato sulla rivista scientifica "Antibiotics", mette in
risalto le attività del Wildlife Research Center del Parco
Nazionale della Maiella e del Dipartimento di Medicina
Veterinaria dell'Università di Teramo.
I risultati descritti nell'articolo hanno come protagonisti
individui di lupo appenninico che, dopo incidenti o attività
illegali, sono stati recuperati e riabilitati dall'Ufficio
Veterinario del Parco. "Negli anni il rapporto tra uomini e lupo
è profondamente cambiato - spiega il responsabile dell'Ufficio
Simone Angelucci - In alcuni casi questo rapporto esprime
criticità e preoccupazioni, in altri questa specie può
rappresentare una risorsa per comprendere meglio lo stato di
salute dell'ambiente e dell'uomo".
Tra le indagini condotte, sottolinea la professoressa
Cristina Di Francesco dell'Università di Teramo, vi sono quelle
relative alla presenza di batteri resistenti agli antibiotici.
"La novità di questo ritrovamento è la resistenza ad antibiotici
considerati di importanza critica in medicina umana nei batteri
che sono stati isolati. Questa tipologia di antibiotici non
viene applicata in ambito veterinario e include molecole
considerate fra le ultime disponibili realmente efficaci nei
confronti di infezioni particolarmente ostiche in ambito
ospedaliero".
La presenza nel lupo, "che in quanto animale selvatico a vita
libera non viene trattato mai con antibiotici se non in casi
estremamente eccezionali come in fasi di recupero o pronto
soccorso, è un'importante indicazione della contaminazione da
batteri resistenti presente in ambiente. (ANSA).
Antibiotici e ambiente, il lupo 'sentinella' per la salute umana
Su 'Antibiotics' studio di Parco Maiella e Università di Teramo