Abruzzo

"I Papi e Celestino V", con De Nicola alla Badia Morronese

Il 30 presentazione del libro nella sede del Parco della Maiella

Redazione Ansa

(ANSA) - SULMONA, 29 GIU - Racconta e spiega l'atteggiamento dei vari Papi nei confronti della figura di Pietro del Morrone, poi papa Celestino V, e della Perdonanza Celestiniana, e celebra come evento epocale il pellegrinaggio di Papa Francesco all'Aquila, il 28 agosto 2022, per aprire la Porta Santa della basilica di Santa Maria di Collemaggio. E' il libro "I Papi e Celestino V" (One Group Edizioni), il sesto dedicato all'argomento Perdonanza-Celestino V dal giornalista e scrittore abruzzese Angelo De Nicola che lo presenterà domani, venerdì 30 giugno alle 17, nella Badia Morronese a Sulmona (L'Aquila), accanto al presidente e al direttore del Parco Nazionale della Maiella, rispettivamente Lucio Zazzara e Luciano Di Martino.
    Francesco è stato il primo Pontefice in 728 anni a schiudere la prima Porta Santa della Storia, anticipatrice anche del Giubileo, riconoscendo il messaggio di Pace di Papa Celestino V, per secoli ignorato e ostracizzato dalla Chiesa per le clamorose dimissioni del 13 dicembre 1294, a soli quattro mesi dall'incoronazione all'Aquila, avvenuta il 29 agosto dello stesso anno.
    Il libro di De Nicola parte da Bonifacio VIII che, successore di Celestino, tentò di distruggere la Bolla del Perdono, quella con cui, al momento dell'incoronazione, l'Eremita concesse il Perdono da tutti i peccati a chi, pentito e confessato, fosse passato sotto la Porta Santa di Collemaggio tra il 28 e il 29 agosto di ogni anno. Cita poi Clemente V che fece santo Celestino V, non con il nome da Papa, bensì con quello da Eremita: San Pietro Confessore. In epoca moderna Paolo VI fu il primo a parlare delle dimissioni di Celestino come di un gesto eroico; Giovanni Paolo II e soprattutto Benedetto XVI proseguirono nel percorso di "riabilitazione" della "damnatio memoriae" di Pietro del Morrone. Papa Bergoglio disse all'Aquila: "Erroneamente ricordiamo la figura di Celestino V come 'colui che fece il gran rifiuto', secondo l'espressione di Dante nella Divina Commedia; ma Celestino V non è stato l'uomo del 'no', è stato l'uomo del 'sì'. Un testimone coraggioso del Vangelo, perché nessuna logica di potere lo ha potuto imprigionare e gestire. In lui noi ammiriamo una Chiesa libera dalle logiche mondane e pienamente testimone di quel nome di Dio che è la Misericordia".
    Angelo De Nicola su Celestino V e sulla Perdonanza ha già pubblicato i romanzi "La maschera di Celestino" (2005, Edizioni Textus) e "La missione di Celestino" (2006, Edizioni La Nuova Editrice) nonché i saggi "Il Mito di Celestino" (2010, One Group Edizioni), "Trent'anni di Perdonanza" (2014, One Group Edizioni) e "Dante, Silone e la Perdonanza" (2021, One Group Edizioni).
    (ANSA).
   

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