Abruzzo

Catture e benessere animale, esperti a confronto nel Parco

Concluso simposio con veterinari, biologi, ecologi a Caramanico

Redazione Ansa

(ANSA) - CARAMANICO TERME, 22 OTT - Oltre cento fra veterinari, biologi, ecologi e ricercatori provenienti da tutto il mondo hanno partecipato, a Caramanico Terme (Pescara), al Simposio Internazionale sulle Catture degli Animali Selvatici organizzato dal Centro Ricerche sulla Fauna Selvatica del Parco nazionale della Maiella. Gli studiosi si sono confrontati sulle più recenti tecniche, le migliori pratiche, i requisiti di benessere animale e le competenze necessarie per sviluppare ulteriormente il tema delle catture degli animali selvatici in un'epoca che richiede sempre maggiore attenzione e cura all'evoluzione del rapporto tra uomini, animali e ambiente.
    Tra gli interventi: Iris A. Marti (Svizzera) ha parlato di "Immobilizzazione della lince eurasiatica allo stato brado: complicazioni, sfide e lezioni apprese"; Ève Lamontagne (Canada) di come implementare i metodi di cattura in situazioni complesse; Marc Cattet di "cattura della fauna: considerazioni, conseguenze e alternative". Michał Figura (Polonia), ha focalizzato l'attenzione su "salvataggio, riabilitazione e monitoraggio post-rilascio dei lupi grigi e la lince eurasiatica in Polonia"; Ladislav Molnar (Slovacchia) ha parlato dell'immobilizzazione sul campo del bisonte europeo per la traslocazione, Rudi Cassini dei campionamenti di una comunità endoparassitaria basati sulla cattura delle marmotte, Jorge R.
    Lopez Olvera di "Cattura degli ungulati selvatici europei: quanto bene stiamo facendo?". E ancora: Giulia Maria De Benedictis ha tenuto una relazione sul progetto pilota sulla valutazione qualitativa dell'immobilizzazione del daino; Terry Kreeger, con un video, ha parlato della possibile evoluzione delle tecniche di cattura della fauna selvatica nel XXI secolo.
    "Numerosissime le attestazioni di riconoscimento e le congratulazioni dei colleghi - fanno sapere dal Parco - che hanno potuto apprezzare non solo il livello scientifico delle discussioni, ma anche l'ospitalità e la convivialità degne, appunto di un Simposio e proprie della terra d'Abruzzo". (ANSA).
   

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