(ANSA) - SULMONA, 06 DIC - Gli 'agroecosistemi', la
biodiversità del suolo e il recupero dei terreni abbandonati
sono stati al centro del seminario scientifico "Il paesaggio
terrazzato e le terre abbandonate del Parco Nazionale della
Maiella. Analisi e prospettive per la valorizzazione
dell'agrobiodiversità", che si è svolto ieri a Sulmona nella
sede operativa del Parco alla Badia Morronese, in occasione
della 'Giornata mondiale del suolo' con cui la FAO
(Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e
l'agricoltura) intende promuovere una gestione sostenibile delle
risorse agricole e ambientali.
Gli accordi scientifici stipulati dal Parco della Maiella con
il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi
dell'economia agraria), principale Ente di ricerca italiano
dedicato alle filiere agroalimentari, stanno portando a
risultati inaspettati sull'elevata qualità dei suoli degli
uliveti delle fasce pedemontane del territorio della Maiella,
all'interno delle varietà autoctone di "intosso", "toccolana,
"rustica" e "gentile". Si tratta di varietà oggetto di
riscoperta e valorizzazione, tanto che alcune diventano prodotti
di comunità e territorio come l'olio "toccolana" di Tocco da
Casauria (Pescara).
Con Anci Abruzzo, nell'ambito del programma Sibater (supporto
istituzionale all'attuazione della Banca delle Terre), è stato
sottoscritto un accordo per il recupero delle terre abbandonate,
ulteriore tassello che dimostra l'attualità delle politiche del
Parco sul territorio tutelato: una tutela che include le
attività agrosilvopastorali con concrete iniziative gestionali,
scientifiche, promozionali e culturali.
E ieri sono stati consegnati gli attestati per il primo corso
degli "Operatori della pietra a secco" che ha reso tangibile lo
sforzo del Parco nel promuovere la formazione continua sul
territorio per generare nuove economie sostenibili. All'evento
hanno partecipato, insieme ad amministratori locali e
agricoltori, anche studenti del Liceo Scientifico "E. Fermi di
Sulmona.
Dopo i saluti di Lucio Zazzara, presidente del Parco, e di
Sauro Simoni, ricercatore Crea 'Difesa e Certificazione', si
sono susseguite le relazioni di
Luciano Di Martino, direttore del Parco nonché responsabile
Servizio Biodiversità, Ricerca e Sviluppo sostenibile, su "Nuovi
strumenti per la tutela dell'agrobiodiversità nel Parco
nazionale della Maiella: applicazione della L.R. 26/2015 'Banca
della terra d'Abruzzo' e compensazione dei crediti di carbonio";
di Massimo Luciani, direttore Anci Abruzzo, su "Il programma
Sibater e la legge sulla banca della terra"; di Aurelio Manzi,
naturalista e botanico, su "La biodiversità che crea economia";
di Rosario Napoli, ricercatore del CREA di ROMA su "La banca
dati geografica dei suoli della regione Abruzzo come base di
conoscenza e valutazione dello stato di salute del suolo"; di
Claudia Di Bene, ricercatrice Crea Roma, su "Valutazione delle
strategie agro-ecologiche per una gestione sostenibile del
suolo"; di Elena Gagnarli, tecnologa del Crea Firenze, su
"L'importanza nascosta della biodiversità del suolo: gli
artropodi come bioindicatori degli agro-ecosistemi"; di Marco Di
Santo, responsabile Ufficio Agronomico del Parco della Maiella,
su "Le risorse genetiche vegetali di interesse agricolo del
Parco nazionale della Maiella. Un patrimonio autentico del
territorio"; di Lorenzo Berardinetti, sindaco di Sante Marie, su
"Come recuperare i terreni abbandonati: l'esperienza del Comune
di Sante Marie con il progetto Sibater"; di Camillo Zulli,
enologo e direttore della Biocantina Orsogna, su "Le sfide di
Biocantina Orsogna per una viticoltura di qualità nei territori
montani". Le conclusioni sono state affidate ad Angelo Cichelli,
direttore della Scuola Superiore Università degli Studi "G.
d'Annunzio" di Chieti-Pescara. (ANSA).
Maiella, biodiversità del suolo e recupero terreni abbandonati
A Sulmona un seminario su prospettive per paesaggio terrazzato