Abruzzo

Sisma 2016: Ance Abruzzo, ricostruzione rischia rallentamento

Presidente Ricci, estendere benefici fiscali al 2025

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 16 DIC - "L'andamento del processo di ricostruzione nel cratere 2016 rischia di rallentare drasticamente, andando a vanificare anche l'accelerazione registrata negli ultimi mesi, che ha prodotto ripercussioni positive, in termini di economia e occupazione, nell'intero Abruzzo". A lanciare l'allarme è il presidente dell'Ance Abruzzo, Enrico Ricci.
    "Senza un intervento normativo che modifichi il cosiddetto decreto Taglia crediti - spiega Ricci - e in assenza di un adeguamento dei costi parametrici, a partire dal primo gennaio 2025, tutti i progetti depositati nel nuovo anno non potranno più beneficiare del Superbonus 110%. Chiediamo che sia emanato un provvedimento normativo che, perlomeno, assicuri a chi ha depositato i progetti per i cantieri della ricostruzione post sisma entro fine 2024 di poter continuare ad utilizzare gli incentivi fiscali con gli strumenti della cessione del credito o dello sconto in fattura oltre il 2025, anno di scadenza attuale del Superbonus, e fino al termine contrattuale previsto per la fine dei lavori nei cantieri".
    Le preoccupazioni dell'Ance Abruzzo - che ha richiesto un incontro con il presidente della Regione, Marco Marsilio in qualità di vice commissario alla ricostruzione - scaturiscono "dal fatto che non si hanno notizie sui provvedimenti normativi necessari per assicurare, ai progetti depositati entro il 31 dicembre 2024, di continuare a beneficiare nemmeno degli incentivi fiscali previsti nell'ambito del plafond già stanziato, con una dotazione residua di circa 60 milioni di euro".
    "Questo aspetto risulta incomprensibile, anche alla luce della scadenza normativa del 31 dicembre 2025, della cumulabilità delle risorse tra contributo parametrico e accollo in Superbonus - evidenzia Ricci - valutiamo positivamente l'operato del Commissario alla ricostruzione Centro-Italia, Guido Castelli, ma lo stato di incertezza sta prendendo il sopravvento, con ricadute sotto il profilo contrattuale delle imprese e dei committenti, per i lavori in corso, oltre che sull'attività di programmazione delle imprese per i nuovi cantieri della ricostruzione". (ANSA).
   

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