Abruzzo

Cambiamenti climatici attraverso l'arte, incontro a Sulmona

Collaborazione tra Cpia L'Aquila, Univaq e Casa circondariale

Redazione Ansa

(ANSA) - SULMONA, 07 GIU - 'Oltre il riscaldamento globale 2.0: La Giostra delle azioni e delle emozioni'.
    Questo il titolo dell'appuntamento conclusivo dell'omonimo progetto che vede la collaborazione tra la casa circondariale di Sulmona (L'Aquila) e il Cpia L'Aquila, con il sostegno dell'Università del capoluogo, del centro di eccellenza Cetemps e delle agenzie di Protezione civile della Regione Abruzzo e Italia Meteo.
    Diversi i relatori del convegno tematico, in programma mercoledì 12 giugno ale 9.30 all'interno dei locali del carcere del capoluogo peligno. Previsti i saluti istituzionali di Stefano Liberatore, direttore della casa circondariale e di Elisabetta Santolamazza, capo area trattamentale. Dunque, sarà la volta degli interventi di Alessandra De Cecchis, dirigente del Cpia L'Aquila e del rettore Univaq, Edoardo Alesse. Previsti anche i saluti di Rossella Ferretti, direttrice Cetemps; Mauro Casinghini, direttore Agenzia di Protezione civile Regione Abuzzo; Carlo Cacciamani, direttore dell'Agenzia Italia Meteo. A seguire, la proiezione del corto 'La Giosta del tempo senza tempo' ispirato all'omonimo libro di Cacciamani. Questo corto rappresenta un esempio di come l'arte possa veicolare in modo potente e immediato i messaggi legati al cambiamento climatico.
    Quindi si entrerà nel vivo delle relazioni con l'obiettivo di affrontare le complesse tematiche del cambiamento climatico attraverso una prospettiva innovativa che integra scienza e arte. L'intento è quello di stimolare nei partecipanti una comprensione profonda dei fenomeni climatici e delle loro conseguenze, non solo attraverso l'analisi scientifica ma anche mediante l'espressione artistica. Un racconto unico funzionale ad una rilettura del sistema uomo-natura nel dualismo arte-scienza, con lo scopo di spiegare perché questi cambiamenti stanno avvenendo, quali sono le evidenze e gli impatti anche da un punto di vista sociologico e quali le azioni possibili. Questo perché "l'emergenza climatica - scrive lo stesso Cacciamani - così come la Natura, non è cosa esterna a noi, ma fa parte di noi... cui non è possibile raccontarla senza far ricorso alle emozioni... e solo l'arte può riuscire a coinvolgere le sfere emozionali e a toccare determinate corde".
    (ANSA).
   

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