Abruzzo

Riaperto a Campo Imperatore il giardino botanico 'Rivera'

Marsilio, impegno Univaq per favorire la ricerca sul Gran Sasso

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 17 SET - Il rettore dell'Università dell'Aquila, Edoardo Alesse, e il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, hanno inaugurato questa mattina il giardino alpino 'Vincenzo Rivera', area botanica di proprietà dell'ateneo del capoluogo che si trova a Campo Imperatore, a 2.117 metri, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
    Il giardino è stato riaperto dopo i lavori di ristrutturazione. Fondato nel 1952 dal botanico Vincenzo Rivera per coltivare e studiare le più importanti entità floristiche del massiccio montuoso del Gran Sasso d'Italia, costituisce oggi un patrimonio nazionale molto apprezzato nel panorama culturale naturalistico.
    "Questo edificio - ha ricordato il presidente Marsilio - da settant'anni caratterizza con la sua presenza e attività il Gran Sasso ed era un vero dispiacere vederlo ammalorato. Lo stesso giardino botanico è stato troppo a lungo trascurato. Un giardino sfiorito è sinonimo di tristezza e di abbandono. Bene ha fatto l'Università dell'Aquila, con la partnership di tanti soggetti, a cominciare dai carabinieri forestali, presenti qui anche con il loro coro, a investire per rimettere in piedi la struttura, oggi restituita con la massima tecnologia possibile e compatibile con il contesto ambientale".
    "Siamo in un luogo proibitivo per le condizioni climatiche - ha spiegato Marsilio - dove si riesce a svolgere l'attività per non più di tre o quattro mesi, poi la neve letteralmente seppellisce l'intero comprensorio e i tecnici, gli ingegneri, i progettisti e gli architetti hanno realizzato l'intervento pensando anche alle caratteristiche di resilienza che doveva avere la struttura".
    "Possiamo dire - ha sottolineato il presidente - di avere un altro gioiello tecnologico che arricchisce il panorama del Gran Sasso, particolarmente vocato all'alta tecnologia. Alle nostre spalle abbiamo anche l'osservatorio astronomico e sotto i nostri piedi, a 2000 metri di profondità, i laboratori di fisica nucleare. Questa è la vocazione del Gran Sasso". (ANSA).
   

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