Abruzzo

Space Weather, sole osservato speciale dalla ricerca Univaq

Team del dipartimento di Scienze fisiche studia i fenomeni

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 17 OTT - L'ateneo aquilano è impegnato in prima linea nello studio dei fenomeni di Space Weather, ossia l'area di ricerca che valuta il "tempo meteorologico" dell'intera eliosfera, aurore polari e tempeste magnetiche comprese: fenomeni i cui effetti possono farsi sentire anche qui sulla Terra, con ripercussioni importanti.
    Sotto la lente dei ricercatori, l'eruzione di massa coronale (Cme) espulsa dal sole e diretta verso la Terra con l'impressionante velocità di circa 1. 300 chilometri al secondo.
    Il fenomeno è stato registrato in data 8 ottobre. La Cme ha impattato con il nostro pianeta il 10 ottobre alle 16 Ut, generando una tempesta geomagnetica di livello estremo. Si tratta della terza più forte degli ultimi 10 anni. Il risultato più spettacolare di questo enorme impatto è stato poter vedere le aurore anche fuori dalla nostra finestra. L'aurora ha illuminato i cieli sopra il Gran Sasso d'Italia.
    L'Università dell'Aquila ha valutato gli effetti di questa tempesta geomagnetica. Giulia D'Angelo, assegnista di ricerca al Dipartimento di Scienze fisiche e chimiche (Dsfc) di Univaq, ha analizzato problematiche relative alle comunicazioni. "Forti disturbi - ha rilevato la ricercatrice - sono stati registrati nelle comunicazioni satellitari e in quelle ad alta frequenz (Hf). Allo stesso tempo sono stati osservati disturbi nei segnali inviati dai satelliti della rete dei Global Navigation Satellite System di cui fanno parte la rete americana Gps e quella europea Galileo".
    "Le reti elettriche nazionali e di tutta Europa - ha aggiunto il professor Mirko Piersanti del Dsfc di Univaq - hanno subìto un grosso stress rischiando anche il black-out. Dai nostri dati preliminari è stato possibile stabilire che ci sono state fortissime correnti elettriche indotte a terra (chiamate Gic), che hanno messo a rischio la rete elettrica nazionale specialmente in alta Italia".
    Poiché ci stiamo avvicinando al massimo dell'attività solare, previsto per la fine del prossimo anno, ci si aspetta che questi fenomeni diventino più frequenti e potenzialmente più intensi.
    (ANSA).
   

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