Abruzzo

In Univaq il libro 'Palestina Israele, parole di donne'

Al Dsu le autrici Alessandra Mecozzi e Gabriella Rossetti

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 24 OTT - Venerdì 25 ottobre, il circolo Arci Querencia e l'associazione Donne TerreMutate in collaborazione con il corso di Storia delle religioni del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università dell'Aquila, organizzano una intera giornata con Alessandra Mecozzi e Gabriella Rossetti autrici del libro 'Palestina Israele, parole di donne' (Futura editrice).
    Un'iniziativa in programma al Dipartimento di Scienze Umane dellïUniversità dell'Aquila. Dalle 9.30 alle 11.30 ci sarà un seminario riservato agli studenti. Nel 17.30-19.30 Presentazione del libro. Dialogano con le autrici e moderano Betty Leone e Simona Giannangeli.
    "Mentre consegniamo queste pagine - si legge nella quarta di copertina del volume arrivano storie e immagini di una tragedia dai luoghi di cui si parla nel libro. Quando nelle luminose giornate di maggio intervistavamo donne palestinesi e israeliane, non potevamo immaginare che pochi mesi dopo ci saremmo trovate nel buio di un genocidio. Oltre 30mila donne, uomini, bambine e bambini palestinesi uccisi da Israele nella striscia di Gaza, e non solo. È una storia che viene da lontano, non solo dal 7 ottobre. Una storia coloniale".
    "In Palestina e Israele - si legge ancora - andiamo da anni, per impegno, amore forse, verso un luogo, le sue abitanti, le loro vite. Tra il 2022 e il 2024 abbiamo raccolto storie di donne palestinesi che vivono in quei territori, di israeliane, meno numerose di un tempo, che gridano la necessità di un'altra Israele, e di donne italiane che sono andate là partendo da qui, per restare una settimana o 25 anni, per tradurre in concreto parole difficili come giustizia e solidarietà. Storie che vengono da Ramallah, Gaza, Nablus, Gerusalemme, Haifa, Tel Aviv, da villaggi e città, e anche dall'Italia. Luoghi difficili, di occupate e occupanti che condividono la ricerca comune di giustizia per sé e per il mondo. Dopo il 7 ottobre le abbiamo ricercate, a volte senza più ritrovarle. Anche oggi non rinunciano al desiderio di parlare. Sono testimonianze di un legame che vuole, ostinatamente, attraversare i confini più difficili". (ANSA).
   

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