Abruzzo

Help Senza Confini, la situazione in Congo resta disperata

Presidente Barone, gente stremata da fame, violenze e stupri

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 12 FEB - Malgrado l'annuncio del cessate il fuoco da parte dei ribelli nella Repubblica Democratica del Congo, gli scontri continuano e gli scenari restano drammatici nell'area di Goma, per i residenti e per le organizzazioni umanitarie che vi operano.
    "Ieri sera - spiega Francesco Barone, docente dell'Università dell'Aquila e presidente della onlus Help Senza Confini - sono riuscito a sentire telefonicamente i miei contatti a Goma. Le comunicazioni restano precarie. Goma sta attraversando giorni drammatici a causa del conflitto scatenato dal gruppo M23".
    "La popolazione è stremata - aggiunge - manca il cibo, le medicine, i prodotti per l'igiene. Le strutture sanitarie sono al collasso per l'elevato numero di feriti. Molte scuole e alcuni centri medici sono stati saccheggiati, mentre l'acqua potabile scarseggia".
    "Le uccisioni quotidiane proseguono - spiega Barone - talvolta casa per casa, soprattutto nelle periferie della città.
    Due notti fa è stato ucciso un capo villaggio di Kiziba insieme ai suoi tre figli. Molte donne sono state violentate. Uno dei miei contatti mi riferisce di essere stato costretto a bruciare la lettiera del mio letto e alcuni mobili per poter cucinare.
    Non ci sono soldi per acquistare il cibo. L'aeroporto resta chiuso e questo impedisce l'arrivo degli aiuti umanitari. Senza un intervento immediato dell'Occidente, si andrà incontro a una catastrofe umanitaria".
    Una situazione, secondo il professor Barone, che "è il risultato dei bassi appetiti di uomini senza scrupoli. I minerali strategici, di cui è ricco il Nord Kivu sono la causa di un violento conflitto che sta provocando numerose vittime.
    Autorizzare i corridoi umanitari è più che mai necessario per portare gli aiuti alla popolazione". (ANSA).
   

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