(ANSA) - TERAMO, 27 GEN - "È sempre bello portare la mia
musica in ateneo, perché le università sono i luoghi dove si
scopre, si va lontano, si sogna".
A un certo punto del concerto, Paolo Fresu posa il flicorno
per qualche istante, si siede vicino alla abat-jour di scena per
condividere, col pubblico dell'aula magna 'Benedetto Croce', nel
campus dell'Università di Teramo, le emozioni del momento.
Raccontiamo quella che è stata la sua storia e suoniamo sulle
sue vibrazioni". La parabola di un artista della tromba e della
voce, il suo successo, le copertine, le mogli e le amanti. "Fino
alle difficoltà - ricorda Fresu - al caos di una vita che
presenta il conto e a una morte che non ti aspetti". Il
riferimento è a quel 13 maggio 1988, giorno in cui il corpo
senza vita del musicista americano fu trovato in circostanze
misteriose nella periferia della città di Amsterdam. (ANSA).
Musica: Fresu, bello omaggiare Chet Baker in ateneo
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