Si è tenuto lunedì 8 novembre, presso la parrocchia del Corpus Domini in San Miniato alle Scotte a Siena e in diretta streaming, l’incontro “Laudato Si’ e Agenda Onu 2030. Dai principi alle azioni”, promosso dall’ASviS e da Earth Day Italia, in collaborazione con l’arcidiocesi di Siena-Colle-Val D’Elsa-Montalcino e il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena. Il convegno è stata la prima tappa del progetto “Obiettivo 2030 Laudato Si'”, un percorso di incontri con le diocesi italiane che promuoverà la Piattaforma Laudato Si’, lanciata da Papa Francesco lo scorso maggio e realizzata dal dipartimento Ecologia e Creato del Dicastero pontificio per i Servizi dello sviluppo umano integrale. Il fine è mobilitare ogni persona responsabile all’applicazione pratica dei principi di sostenibilità espressi nella storica enciclica, coinvolgendo progressivamente tutti i membri delle comunità locali. All’evento inaugurale, dedicato all’agricoltura sostenibile e alle comunità energetiche, hanno partecipato, tra gli altri, Barbara Floridia, sottosegretaria al ministero dell’Istruzione, e il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena.
Dopo l’introduzione di Pino Di Blasio, caporedattore de La Nazione - Siena, che ha sottolineato la necessità di “coltivare e custodire” la Terra, come evidenziato dal documento papale, è stato proprio il cardinale Lojudice a invitare a uno sforzo comune per salvaguardare l’ambiente: “Ci dobbiamo convincere che c’è poco tempo da perdere e serve modificare i nostri atteggiamenti. Papa Francesco cerca di tradurre, nel concreto, quello che il Vangelo ci trasmette. Pensiero e azione devono essere coniugati, a tutti i livelli. Laudato Si’ e Fratelli Tutti sono i nostri punti di riferimento”. Trasformare le parole in fatti, ha aggiunto Lojudice, è uno degli obiettivi della piattaforma: “Il nostro obiettivo sarà coinvolgere il più possibile le realtà del territorio, e far capire alle persone cosa sono in grado di fare nel concreto. Mettiamo insieme le forze”.
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Letizia Forzoni, giovane delegata diocesana alla 49° Settimana sociale di Taranto, si è soffermata sulle tre parole chiave di uno sviluppo sostenibile: cultura, concretezza, alleanza. “Si sente spesso parlare di transizione ecologica, ma la prima conversione necessaria per ripristinare l’alleanza con il creato è l’interruzione della violenza. Papa Francesco ci ha ricordato che bisogna parlare di ecologia del cuore prima che ambientale. La svolta è cercare soluzioni che creino cambiamenti duraturi a beneficio delle nuove generazioni. A Taranto sono state presentate molte esperienze di ecologia integrale, che sono già il nostro presente, non solo il futuro. La costruzione di comunità energetiche è sinonimo di concretezza”. Forzoni ha ricordato, infine, il manifesto dell’Alleanza presentato dai giovani a conclusione della Settimana sociale.
“La transizione ecologica deve iniziare da noi”, ha dichiarato Guido Pratesi, rettore dell'Opera metropolitana del Duomo di Siena, il complesso museale che ruota intorno alla cattedrale senese e che di recente ha presentato per la prima volta il proprio bilancio sociale. “Da cristiani ma anche da laici ci dobbiamo preoccupare, dato che stiamo rubando il futuro alle nuove generazioni. Va messa al centro non l'attuale logica di mercato ma il bene comune”.
Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, ha riconosciuto a Papa Francesco il merito di aver sensibilizzato rispetto alla crisi climatica anche i non ambientalisti. Ha poi ricordato che “nonostante gli annunci” fatti dalla conferenza di Rio de Janeiro del 1992 in poi, “la temperatura della Terra e la presenza di CO2 sono aumentate”, aggiungendo che “gli accordi presi in passato sono un compromesso tra la difesa della economia e la difesa dell’ambiente”, ma “la difesa dell’attuale sistema economico ha fatto diminuire il 40% del capitale naturale pro capite. Stiamo andando a cento all’ora contro un muro”. Secondo Sassi, “le attuali politiche sul clima non solo non producono risultati, ma consentono agli Stati di finanziare progetti dannosi all'ambiente. La piattaforma Laudato Si’ ci fa capire che solo insieme possiamo far cambiare le cose”. Da qui l’invito rivolto a famiglie e persone, diocesi e parrocchie, comunità religiose, istituzioni educative, centri di assistenza sanitaria, organizzazioni e gruppi, operatori economici a partecipare al progetto tramite il portale di Obiettivo2030: c’è tempo dal 14 novembre al 22 aprile (Giornata della Terra). Gli obiettivi della Piattaforma, ha ricordato Sassi, sono: dare una risposta al grido della Terra e dei poveri; promuovere un’economia ecologica e l’adozione di stili di vita sostenibili; revisionare e ridefinire i programmi d’insegnamento per un’istruzione ecologica; incoraggiare una riflessione comunitaria di spiritualità ecologica; coinvolgere le comunità tramite una partecipazione attiva.
Per l’ASviS è intervenuto Gianni Bottalico, senior expert e responsabile per i rapporti con gli enti territoriali: “L’Alleanza è nata per diffondere e trasmettere la cultura dello sviluppo sostenibile a tutti i livelli. Mettiamo a disposizione il Rapporto sui territori per comprendere e agire. Una scelta strategica dell’ASviS è la territorializzazione dell’Agenda 2030, il che significa realizzare buone pratiche sul territorio. Questa è la strada che abbiamo deciso di intraprendere, ognuno con le proprie competenze. Una sfida anche per la politica. In questa fase abbiamo bisogno di un profondo cambiamento. Questa è una grande opportunità per il mondo cattolico di riprendere il suo protagonismo sui territori”.
All’incontro ha preso parte anche una rappresentante del governo: è Barbara Floridia, sottosegretaria al ministero dell’Istruzione con delega alla Transizione ecologica, che si è concentrata sul concetto di scuola come comunità educante. “Insieme al ministro Bianchi abbiamo istituito una Green Community di cui fanno parte anche l’ASviS ed Earth Day Italia. Il Piano ‘RiGenerazione Scuola’ mette insieme gli attori del nostro territorio, all'interno dell'educazione civica abbiamo voluto inserire l'educazione ambientale”. Floridia ha elencato poi i quattro pilastri che reggono l’operato del ministero per favorire la sostenibilità ambientale: l’aver destinato più risorse per la disciplina dell’educazione ambientale; dare strumenti per attivare comportamenti nuovi e insegnare agli studenti ad abitare il mondo; garantire edifici dove i ragazzi possano vivere scuole efficienti e con più spazi verdi; creare Istituti tecnici superiori specializzati e rivolti ai mestieri della transizione ecologica.
Dopo l’intervento di Stefano Monticelli, project manager di Comuné, che ha illustrato il contributo delle comunità energetiche alla transizione ecologica, la parola è passata ad Angelo Riccaboni, presidente della Fondazione Prima (Partnership for research and innovation in the Mediterranean area) e del Santa Chiara Lab – Università di Siena, che ha portato al centro del dibattito il tema dei sistemi agro-alimentari, sottolineandone le responsabilità come fonte inquinante (“Un terzo delle emissioni globali di gas serra derivano da questo settore) ma anche l’indubbio valore economico e sociale (“Anche in Paesi avanzati come l’Italia tante persone vivono grazie alle campagne”). Secondo Riccaboni, “c’è un rischio concreto, che in alcune regioni italiane si sta manifestando, che la terra anziché essere la base economica e sociale della nostra vita diventi una piattaforma per produzioni non edibili. Un luogo, ad esempio, dove appoggiare pannelli fotovoltaici e produrre energia”. D’altro canto, cresce per le aziende l’importanza di essere innovative: “Qui si innesta ciò che vogliamo fare con la Piattaforma Laudato Si’. Come Santa Chiara Lab dobbiamo aiutare le imprese ad alimentare le innovazioni incrementali e non solo quelle trasformative. Abbiamo realizzato il progetto Siena Food Lab, insieme alla Fondazione Mps, attuando gli strumenti dell’agricoltura di precisione in 60 aziende della provincia di Siena. Stiamo inoltre collaborando con le istituzioni per avere accesso a un’azienda agricola sperimentale dove lavorare con le imprese. Il contributo di ciascuno può dare una piccola mano alle grandi sfide che abbiamo davanti”.
Proprio Flavia Maggi, rappresentante di Coldiretti Giovani Siena, è titolare di una delle 60 aziende che partecipa al progetto targato Santa Chiara Lab: “L'educazione al mangiar bene deve partire dalle scuole. Con la mia azienda medio-piccola mi sono confrontata con i grandi dell’agricoltura. Ho capito da subito che per sopravvivere bisogna essere competitivi ma anche che l'innovazione è un fattore determinante. Il progetto Siena Food Lab ci sta supportando attraverso tecniche mai utilizzate prima”.
Per Andrea Abodi, presidente dell’Istituto per il credito sportivo, “come mondo dello sport avvertiamo il dovere di interpretare un ruolo socialmente più rilevante. Sul tema della cura della casa comune lo sport deve fare molto di più. Nel Paese ci sono quasi 100mila impianti sportivi, l'80% non sostenibili. Il primo impegno cui farci carico è abbassare questa percentuale. Il sistema sportivo deve cambiare modello di gestione, risparmiando ciò che è possibile anche attraverso l’efficientamento energetico”.
Pierluigi Bernardi della Compagnia laicale di Santa Maria in Portico in Fontegiusta, ha concluso gli interventi con una proposta: “Chiediamo a tutti gli uomini di buona volontà di far confluire il 5% dei propri redditi in un fondo diocesano destinato alla realizzazione di progetti secondo i valori dell’economia integrale della Laudato Si’. Il tutto in un’ottica di solidarietà intergenerazionale e di giustizia universale”.
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di Andrea De Tommasi
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