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Elettrico: la grande crescita dei prossimi tre anni e la spinta dei Paesi asiatici

Redazione Ansa

La domanda mondiale di elettricità nel 2022 si è dimostrata resiliente alla crisi energetica, e nei prossimi anni crescerà sempre di più: questo, in breve, il messaggio che proviene dall’“Electricity market report 2023”, il rapporto pubblicato a febbraio dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) che fa il punto sullo stato di salute del mercato elettrico globale. 

La domanda è aumentata l’anno scorso di quasi il 2% (leggermente in calo rispetto al tasso di crescita medio del 2,4% registrato nel periodo 2015-2019): un buon dato comunque, se si tiene conto della forte impennata dei prezzi scatenata dal conflitto russo-ucraino. I settori che hanno beneficiato maggiormente di questo trend sono i trasporti e il riscaldamento, con numeri record raggiunti sia dalla vendita di veicoli elettrici che di pompe di calore. Come ricorda anche il rapporto dell’Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano, fondato dal Center for automotive e-mobility innovation insieme a Motus-E con lo scopo di fornire dati ed evidenze scientifiche sulla trasformazione in atto, l’elettrificazione è “la tecnologia più matura per ridurre l’impatto ambientale della mobilità privata di massa” e, proprio per l’entità del cambiamento che comporta, richiederà “un radicale cambiamento” dell’ecosistema produttivo italiano.

 

La situazione in Europa e nel resto del mondo

Sui consumi, naturalmente, ha influito l’impennata dei prezzi delle materie prime energetiche, inclusi gas naturale e carbone, che ha fatto aumentare i costi di generazione dell'energia e ha contribuito a un rapido aumento dell'inflazione. Nell’Unione europea, ad esempio, si è registrato un netto calo dei consumi (-3,5% in meno nel 2022 rispetto al 2015-2019). A questo ribasso ha contribuito anche un inverno eccezionalmente mite. Secondo lo Iea “è stata la seconda più grande diminuzione percentuale della domanda di elettricità dell'Ue da dopo la crisi finanziaria globale del 2009” (la prima ha riguardato la contrazione dovuta allo shock del Covid-19).

La domanda di elettricità in India e negli Stati Uniti è invece aumentata: per la prima si parla di un incremento dell’8,4% nel 2022, a causa di una combinazione tra la ripresa postpandemica e le temperature estive eccezionalmente alte. Anche gli Stati Uniti hanno registrato un importante aumento della domanda (+2,6% nel 2022), trainato dall'attività economica e dall’uso massiccio di sistemi di riscaldamento e raffreddamento (a causa di un inverno particolarmente rigido e un’estate più calda del solito).

In Cina, invece, le politiche restrittive sul Covid-19 hanno influenzato negativamente la crescita della domanda. Nel 2022 si è infatti registrato un tasso di crescita del 2,6%, contro la media del 5% registrata nel periodo 2015-2019.

 

La crescita della domanda sarà soddisfatta dalle fonti a basse emissioni

L’altra buona notizia proviene dalle risorse che traineranno questa crescita. La domanda maggiore di elettricità che si registrerà da qui al 2025 sarà soddisfatta, secondo lo Iea, dalle rinnovabili e dall'energia nucleare, che “domineranno la crescita dell'offerta globale di elettricità nei prossimi tre anni, soddisfacendo insieme in media oltre il 90% della domanda aggiuntiva”.

La Cina rappresenterà oltre il 45% della crescita totale della generazione rinnovabile (tra il 2023 e il 2025), seguita dall'Ue (15%). L’aumento delle rinnovabili, avverte però lo Iea, dovrà essere accompagnato da investimenti nelle reti.

L’aumento previsto della produzione nucleare dipenderà invece in gran parte dalla ripresa del nucleare in Francia, dove alcuni impianti completeranno nei prossimi mesi la manutenzione programmata, e dall’avvio di nuove strutture a livello globale, soprattutto in Asia


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Carbone e gas naturale: un’incognita per il futuro

Si prevede inoltre che la produzione mondiale di elettricità derivante da gas naturale e carbone rimarrà sostanzialmente invariata tra il 2022 e il 2025, a causa di un bilanciamento tra diverse aree del mondo. Mentre si stima che la produzione derivante dal gas diminuirà nell'Unione europea, crescerà significativamente in Medio Oriente, compensando in parte questa diminuzione. Allo stesso modo, i cali della generazione da carbone in Europa e nelle Americhe saranno accompagnati da un aumento nell’area asiatica e oceanica. “Tuttavia, le tendenze nella generazione da combustibili fossili rimangono soggette agli sviluppi dell'economia globale, agli eventi meteorologici, ai prezzi del carburante e alle politiche governative”, aggiunge lo Iea.

Gli sviluppi economici e sociali in Cina, dove si produce oltre la metà del carbone, rimarranno un fattore chiave. Si prevede che la quota della Cina nel consumo globale di elettricità salirà a un terzo entro il 2025, rispetto al 25% registrato nel 2015. Nei prossimi tre anni, oltre il 70% della crescita della domanda globale di elettricità verrà da Cina, India e Sud-est asiatico messi insieme. La crescita delle economie emergenti e in via di sviluppo sarà accompagnata da un corrispondente aumento della domanda di elettricità. Per questo sarà fondamentale capire quali fonti – rinnovabili o meno – queste economie utilizzeranno per sostenere la loro crescita. 

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di Flavio Natale

Fonte copertina: erika8213, da 123rf.com

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