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Nuove leggi europee per industria, materie prime critiche, mercato elettrico

Redazione Ansa

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La scorsa settimana è stata particolarmente ricca di importanti atti innovativi assunti dalle istituzioni europee, determinanti per il Green Deal e per le politiche economico-finanziarie dei prossimi anni.

La Commissione europea ha adottato le attese proposte di legge europea per l’industria a emissioni zerolegge europea sulle materie prime critiche e le proposte di revisione delle regole del mercato dell’energia elettrica e per migliorare la protezione dell'Unione contro la manipolazione del mercato dell'energia all'ingrosso.

Il Parlamento europeo riunito in sessione plenaria ha adottato con emendamenti la proposta di direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia. D’importanza fondamentale è anche l’assunzione da parte del Consiglio di conclusioni sul futuro della riforma della governance economica dell’Unione.

 

Proposta di legge europea per industria ad emissioni zero

Inquadrata nel piano industriale del Green Deal presentato lo scorso 1 febbraio, la proposta di  regolamento europeo, che avrà valenza di legge per tutti i 27 Stati membri una volta approvata da Parlamento e Consiglio dell’Ue, introduce misure di assoluta novità per accelerare i processi verso un’economia a emissioni zero, rafforzando la resilienza e la competitività dell’Ue nella produzione di tecnologie a zero emissioni. Il perseguimento di questi obiettivi contribuirà a rendere il nostro sistema energetico più sicuro e sostenibile, e di creare condizioni di contesto favorevoli in Europa per attrarre investimenti nelle tecnologie per la transizione energetica quali le turbine eoliche, le pompe di calore, i pannelli solari, l'idrogeno rinnovabile e lo stoccaggio di CO2.


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Il nuovo contesto normativo è finalizzato a perseguire le finalità di ridurre gli oneri amministrativi e semplificare i processi di rilascio dei permessi per l'avvio di nuovi progetti, proponendo corsie prioritarie ai progetti strategici ritenuti essenziali ed inquadrabili nell'industria a zero emissioni. L'atto stabilisce anche l'obiettivo per l’Ue di raggiungere una capacità di iniezione annuale di 50Mt di stoccaggio di CO2 nell'Ue entro il 2030 in siti strategici.

Altre misure previste includono l’impegno delle autorità pubbliche nel favorire criteri di assegnazione negli appalti che includano tecnologie a zero emissioni, la diffusione delle competenze attraverso l’istituzione di “accademie zero emissioni”, l’istituzione di sandbox per testare tecnologie innovative a zero emissioni e stimolare l'innovazione.

Il coordinamento delle misure sarà affidato a una piattaforma europea zero emissioni che assisterà la Commissione e gli Stati membri nello scambio delle informazioni, nonché per sostenere gli investimenti identificando le esigenze finanziarie, le strozzature e le migliori pratiche per i progetti in tutta l’Ue, promuovendo i contatti e le alleanze industriali.

Alla proposta di legge per l’industria si collega come novità anche l’iniziativa banca europea dell’idrogeno, oltre alle proposte di legge europea sulle materie prime critiche e di revisione delle regole del mercato dell’energia elettrica di seguito illustrate.

 

Proposta di legge europea per le materie prime critiche

Questa nuova proposta, altrettanto innovativa, è strategica sia per il conseguimento degli obiettivi del Green Deal che per la transizione digitale, e ancora per la resilienza geo-politica dell’Ue e per  la competitività dell’industria europea.

La Commissione sintetizza i numeri della dipendenza dell’Ue dall’importazione di materie prime critiche da Paesi terzi:

  • 63% del cobalto utilizzato nelle batterie è estratto nella Repubblica democratica del Congo, e il 60% dello stesso è raffinato in Cina;
  • 97% del magnesio utilizzato in Ue proviene dalla Cina;
  • 100% delle terre rare utilizzate per magneti permanenti a livello globale sono raffinate in Cina;
  • 71% del fabbisogno di metalli del gruppo del platino dell’Ue è fornito dal Sudafrica;
  • 98% della filiera del borato è fornita dalla Turchia.

A fronte di questo quadro, la domanda di materie prime critiche per le transazioni verde e digitale nell’Ue è stimata in forte crescita nei prossimi anni. Le stime che riporta la Commissione europea indicano che la domanda nell’Ue

  • di batterie al litio per l'alimentazione dei veicoli elettrici e per l'accumulo di energia aumenterà di 12 volte entro il 2030 (e di 21 volte entro il 2050);
  • di metalli rari utilizzati nelle turbine eoliche e nei veicoli elettrici aumenterà di 5-6 volte entro il 2030 (e di 6-7 volte entro il 2050).

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La proposta di legge fissa dei target precisi da raggiungere al 2030 nell’Ue:

  • 10% minimo nell’estrazione del fabbisogno di materie prime critiche all’anno;
  • 15% minimo del fabbisogno annuale dovrà essere coperto dal riciclo;
  • 40% minimo del fabbisogno annuale dovrà essere trasformato in Ue;
  • non più del 65% del consumo annuo dell'Ue di ciascuna materia prima strategica, in qualsiasi fase di lavorazione pertinente, dovrà provenire da un singolo Paese terzo.

La proposta della Commissione europea intende perseguire questi obiettivi attraverso la costruzione della capacità dell’Ue con la velocizzazione delle procedure di autorizzazione, l’istituzione di sportelli informativi one-stop-shop e la diffusione di conoscenze sulle materie prime critiche in Europa.

Per migliorare la resilienza saranno istituiti sistemi di monitoraggio del fabbisogno e verifiche preventive attraverso degli stress-test. Sarà mitigato il rischio di approvvigionamento di materie prime strategiche coordinando lo sviluppo di scorte nazionali, richiedendo audit sulle catene di approvvigionamento delle grandi aziende e facilitando gli acquisti congiunti.

Come ulteriore misura, sarà estesa la rete di partenariati strategici per le materie prime con i Paesi terzi. Con la cooperazione internazionale sarà utilizzato il Global Gateway per realizzare progetti lungo la catena del valore delle materie prime, sostenuti i legami per ridurre il rischio di investimento all’estero e combattere le pratiche commerciali scorrette relative alle materie prime.

Attraverso l’Organizzazione mondiale del commercio, sarà potenziata la rete degli accordi di libero scambio e degli accordi di facilitazione degli investimenti sostenibili.

Il coordinamento delle misure sarà affidato a un comitato europeo per le materie prime critiche presieduto dalla Commissione europea. L’obiettivo del comitato sarà di facilitare il coordinamento e l'attuazione a livello europeo delle azioni di esplorazione e monitoraggio, assicurazione di scorte strategiche, progetti con i Paesi terzi, fornitura di consulenza nell'accesso ai finanziamenti.

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Di Luigi Di Marco

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