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La salute mentale è un’epidemia silenziosa. L’Ue adotta un approccio globale

Redazione Ansa

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Un approccio globale alla salute mentale

Il 7 giugno è stata adottata dalla Commissione europea la Comunicazione su un approccio globale alla salute mentale. L’iniziativa, annunciata dalla presidente von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, rientra nell’ambito del programma Unione della salute e rappresenta nei fatti un piano articolato di azioni per la salute mentale, rispondendo anche alle richieste dei cittadini nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Europa.

Dai dati che riporta la Commissione, emerge che già prima della pandemia di Covid-19 i problemi di salute mentale interessavano circa 84 milioni di persone nell’Ue, dunque "una persona su sei", con un costo di 600 miliardi di euro all’anno, ossia oltre il 4% del Pil dell’Ue, con notevoli disparità in termini regionali, sociali, di genere e di età. Per quanto riguarda il luogo di lavoro, il 27% dei lavoratori riferisce di aver sperimentato stress, depressione o ansia correlati al lavoro nei 12 mesi precedenti, con gravi ripercussioni sociali, sulla vita dei lavoratori e sull'organizzazione delle imprese. Inoltre, già nel 2019 oltre il 7% della popolazione dell'Ue soffriva di depressione e il 13% si sentiva solo per la maggior parte del tempo. Il suicidio risulta essere la seconda causa di morte tra i giovani (di età compresa tra i 15 e i 19 anni) dopo gli incidenti stradali. La Commissione indica anche la stima economica, che per l'Ue il valore annuo della perdita di salute mentale nei bambini e nei giovani è stimato a 50 miliardi di euro.

La pandemia, la guerra, i cambiamenti climatici e la crescente ansia per il futuro emergono come fattori contestuali di stress, determinando un peggioramento forte per la salute mentale. In particolare la Commissione, dedicando una particolare attenzione ai giovani nell’elaborazione dell’analisi e delle proposte, riporta che "i giovani sono inoltre estremamente preoccupati per i cambiamenti climatici e per la perdita di biodiversità. Da un'indagine recente è emerso che il 75% dei bambini e dei giovani rispondenti pensa che il futuro sia "spaventoso"Allo stesso tempo, lo studio citato ha evidenziato che l'ansia e il disagio legati al clima sono correlati alla percezione di una risposta inadeguata da parte del governo e ai sentimenti di tradimento associati".

Una parte estesa del documento tratta anche gli aspetti psicologici relativi ai minori e il mondo digitale, richiamando diverse iniziative già avviate tra cui anche la strategia dell'Ue sui diritti dei minori.

Adottando il principio di un approccio globale "che punta sulla collaborazione tra gli attori nazionali e regionali, i settori sanitari e non sanitari e i portatori di interessi, dalle organizzazioni dei pazienti e della società civile al mondo accademico e all’industria", la Commissione intende porre la salute mentale sullo stesso piano della salute fisica e considerarla aldilà di un mero problema sanitario, concentrando molte azioni chiave sulla prevenzione.

Nella Comunicazione sono dunque enunciate 20 iniziative faro articolate nel quadro dei seguenti punti:

  1. Integrazione della salute mentale in tutte le politiche.
  2. Promozione della buona salute mentale, della prevenzione e dell'intervento precoce in relazione ai problemi di salute mentale.
  3. Miglioramento della salute mentale dei bambini e dei giovani.
  4. Assistenza alle persone più bisognose.
  5. Gestione dei rischi psicosociali sul luogo di lavoro.
  6. Rafforzamento dei sistemi di salute mentale e miglioramento dell'accesso alle cure e all’assistenza.
  7. Eliminazione della stigmatizzazione.
  8. Promozione della salute mentale a livello mondiale.

Per il finanziamento delle azioni, la Commissione indica che "il bilancio destinato a sostenere la salute mentale dovrebbe essere proporzionato all'entità della sfida". Per il sostegno dell’Ue, la Commissione individua un importo pari a 1,23 miliardi di euro nel quadro finanziario pluriennale 2021-2027 per la promozione diretta e indiretta della salute mentale, attraverso anche i fondi per la ricerca e i fondi per la salute del Pnrr. Gli Stati membri devono comunque destinare risorse aggiuntive. La Commissione evidenzia in merito che il finanziamento delle azioni per la salute mentale "costituisce un imperativo sociale ed economico".

Nella conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa il vice-presidente della Commissione Margaritis Schinas, ha definito la salute mentale "un'epidemia silenziosa", mentre la Commissaria per la salute e la politica dei consumatori Stella Kyriakides ha condiviso la riflessione generale che "la salute mentale non riguarda solo la malattia o la sua assenza, ma anche il benessere e la sperimentazione di emozioni positive: riguarda noi, la nostra vita, il lavoro, le relazioni, la salute fisica, l'ambiente sociale e i diritti umani".

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Sempre sul tema salute, il precedente 5 giugno la  Commissione europea e l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno annunciato l'avvio di uno storico partenariato per la sanità digitale.

L'iniziativa, basata sulla strategia globale dell'Ue in materia di salute e sulla strategia globale degli Stati membri dell'Oms in materia di sanità digitale, fa seguito all'accordo del 2 dicembre 2022 firmato dalla Commissaria Kyriakides e dal direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, volto a consolidare la cooperazione strategica sulle questioni sanitarie globali.

 

Emergenza migrazione: nuovi atti e posizioni adottate  

La Commissione europea ha presentato il 6 giugno un piano d'azione dell'Ue per le rotte migratorie del Mediterraneo occidentale e dell'Atlantico nell’intento di "perseguire l’obiettivo di aiutare gli Stati membri a rafforzare la gestione della migrazione lungo questa rotta, prevenendo le partenze irregolari e salvando vite umane, in stretta collaborazione con i principali Paesi partner". In pari data ha anche adottato nuove misure per lottare contro il crescente uso del trasporto commerciale da parte di reti criminali che favoriscono la migrazione irregolare verso l'Ue, a integrazione della proposta di regolamento (nel quadro del piano d’azione presentato nella nostra rubrica del 4.10.21) di cui sollecita l’adozione da parte del Parlamento e del Consiglio.

Nel frattempo il Consiglio ha adottato la sua posizione sui regolamenti per la gestione dell'asilo e della migrazione e per la procedura comune di protezione internazionale nell'Unione che formeranno la base di negoziazione con il Parlamento.

 

Verso un partenariato con la Tunisia per migrazioni, sviluppo economico e fonti rinnovabili

Il tema migrazione è stato anche oggetto della visita in Tunisia dal presidente Saied, da parte della presidente von der Leyen, con i leader europei Giorgia Meloni e il primo ministro olandese Mark Rutte. Nella conferenza stampa, i leader hanno dichiarato: "abbiamo interesse a spezzare il cinico modello commerciale dei contrabbandieri. È orribile vedere come essi mettano deliberatamente a repentaglio vite umane in nome del profitto. Lavoreremo insieme a un partenariato operativo contro il contrabbando. E sosterremo la Tunisia nella gestione delle frontiere. Quest'anno, l'Ue fornirà 100 milioni di euro alla Tunisia per la gestione delle frontiere, ma anche per la ricerca e il salvataggio, la lotta al contrabbando e il rimpatrio. L'obiettivo è quello di sostenere una politica migratoria olistica radicata nel rispetto dei diritti umani".

Gli altri temi dell’intesa hanno riguardato l’esportazione di energia pulita dalla Tunisia attraverso l'interconnettore Elmed, un’infrastruttura sottomarina che collegherà la Tunisia all’Italia per il trasporto di energia elettrica da fonti rinnovabili, di cui l’Europa beneficerà per lo sviluppo degli obiettivi di decarbonizzazione. I leader si propongono di organizzare in autunno un forum per portare più investimenti privati nel settore delle rinnovabili in Tunisia, compreso l’idrogeno, lavorando su di una tabella di marcia comune con l’adozione di un memorandum d'intesa sulle rinnovabili con la Tunisia.

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di Luigi Di Marco

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