“Il cambiamento sociale e culturale parte sempre dalle persone e dal capitale umano, vero tesoro e punto di forza da sfruttare anche per le aziende nel loro percorso verso una piena sostenibilità, ed è per questo motivo che l’abbiamo scelto come tema centrale di questa 9a edizione del nostro Osservatorio”. Così Enea Roveda, amministratore delegato del Gruppo LifeGate, ha commentato il 10 ottobre a Milano l’uscita dell'Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, realizzato da LifeGate in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra Mr.
La ricerca, che intende comprendere quanto sia importante la sostenibilità per gli italiani e quanto sia presente nel loro bagaglio di conoscenze, nei loro atteggiamenti e nei loro comportamenti, rileva quest’anno risultati molto positivi nella sua analisi condotta su un campione di 1.100 maggiorenni a livello nazionale, con un sovracampionamento di 500 casi sulle città di Roma e Milano.Secondo i dati, infatti, ben otto italiani su dieci sono interessati alle tematiche della sostenibilità, il dato più alto mai registrato (+36% rispetto al 2015). Le categorie di cittadini più coinvolte vanno dalla Gen Z (18-24 anni) ai professionisti, passando per donne, laureati e studenti.
“Il dato sull’interesse degli italiani, rispetto ai temi legati alla sostenibilità umana e ambientale, è in continua crescita, con 39,5 milioni di cittadini convolti nel cambiamento. Il trend conferma la necessità e l’urgenza che le scelte politiche ed economiche si muovano in questa direzione”, ha sottolineato Renato Mannheimer di Eumetra Mr.
Nonostante l'aumento di interesse, c'è ancora una quota di italiani (21%) che si mostra disinteressata alla sostenibilità, con un picco del 24% tra i cittadini romani. La sostenibilità è sentita da quasi un italiano su sette (68%), pari a 34 milioni di cittadini, con un aumento del 6% rispetto al 2022. Tuttavia, quasi un terzo degli italiani (27%) ritiene che l’approccio sostenibile sia solo una moda, con i milanesi (29%) che si dimostrano i più scettici.
Le motivazioni del cambiamento. Le persone stanno cambiando le proprie abitudini e gli atteggiamenti verso la sostenibilità a causa soprattutto di una maggiore consapevolezza del riscaldamento globale e della crisi climatica. Il 78% degli italiani ora sa cosa significano questi termini, un aumento del 9% rispetto all'anno precedente. Inoltre, circa l'85% delle persone si preoccupa delle conseguenze del cambiamento climatico. Una presa di coscienza stimolata dagli effetti diretti del riscaldamento globale, come siccità, incendi e alluvioni che hanno colpito l'Italia.
Fenomeni che hanno anche spinto a riflettere su dove vivere, cosa mangiare e come proteggere i propri beni materiali. Ad esempio, un quarto degli italiani è disposto a stipulare una polizza per proteggersi dai danni causati da eventi meteorologici estremi, anche se ciò comporta un costo più elevato.
I consumatori alla ricerca di aziende responsabili. Dall’Osservatorio emerge che i criteri principali per definire un'azienda sostenibile sono l'utilizzo responsabile delle risorse, la neutralità carbonica e un report di sostenibilità chiaro. Sulla sostenibilità delle aziende gli italiani si mostrano divisi: per il 49% si tratta solo di strategie e operazioni di marketing, mentre il 46% pensa che ci sia un impegno concreto per garantire un futuro al pianeta. I giovani della Gen Z sono i più scettici, con il 54% che dubita dell'impegno reale delle aziende sulla sostenibilità. Riguardo alla sostenibilità sociale delle imprese, se un terzo degli italiani ha familiarità con le politiche di diversità e inclusione, l'84% di tutti gli intervistati ritiene che sia fondamentale nelle aziende. Tuttavia, solo il 12% degli intervistati considera attualmente queste politiche come un criterio per preferire un brand rispetto a un altro nelle scelte di acquisto.
Cresce però il numero di persone che valuta la trasparenza e l'onestà delle imprese, e acquista da aziende sostenibili che offrono prodotti eco-friendly: nonostante i prezzi elevati, il 26% degli italiani è disposto a pagare di più per beni sostenibili.
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Altri focus emersi
- Il 90% degli italiani (78% della Gen Z) ritiene giusto investire nelle fonti di energia rinnovabile, ma solo il 23% utilizza già energia rinnovabile;
- Quasi la metà degli italiani (48%) conosce e descrive il concetto di moda sostenibile, mentre il 20% sarebbe disposto ad acquistare prodotti di arredamento e abbigliamento sostenibili;
- Nonostante il 72% pensi che l'acquisto di auto elettriche debba essere incentivato, meno del 10% degli italiani utilizza auto elettriche;
- Il 25% degli italiani limita l'uso di carne nell'alimentazione, mentre il 4% si dichiara vegetariano o vegano. Il 17% consuma sempre cibi biologici e il 19% ritiene che l'aumento della produzione di cibo biologico sia una priorità;
- Il 43% degli italiani conosce il concetto di economia circolare e il 76% fa la raccolta differenziata di rifiuti speciali;
- Il 44% degli italiani limita l'uso di bottigliette di plastica e le priorità sono la riduzione degli sprechi idrici e il divieto di utilizzo delle bottigliette di plastica;
- Il 62% degli italiani sceglierebbe di fare investimenti sostenibili, anche con un rendimento inferiore, ma solo il 16% ha effettivamente investito parte dei propri risparmi in questo settore.
di Monica Sozzi
Fonte copertina: creativebringer
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