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L’Italia e il Goal 16: meno omicidi, ma cala la partecipazione democratica

Redazione Ansa

 A CHE PUNTO SIAMO IN ITALIA 

In un momento storico in cui scenari di guerra e violazioni dei diritti umani si stanno intensificando a livello globale, è necessario trovare misure sempre più concrete per sostenere la pace, la giustizia e l’efficacia delle istituzioni, in linea con l’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 dell’Onu.

Secondo i risultati del sondaggio Ipsos nel Rapporto ASviS 2023, il Goal 16 è al nono posto nella classifica delle priorità dell’opinione pubblica italiana sui 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. Il livello di fiducia complessivo nelle istituzioni italiane degli ultimi anni si attesta stabilmente sotto la quota del 50%, collegandosi fortemente con la condizione economica. Tre quarti delle persone vedono povertà e disuguaglianze in crescita nel nostro Paese e considerano lo “Stato” tra le principali cause di tali disparità, si può quindi individuare proprio nel tema della giustizia sociale e della lotta alle disuguaglianze la chiave per il riscatto delle istituzioni.

Andando a vedere il quadro italiano sull’Obiettivo 16, dal Rapporto emerge che nell’ultimo decennio in Italia sono diminuiti drasticamente i crimini più efferati, quali omicidi volontari e criminalità predatoria, ma sono cresciute le violenze sessuali (+12,5%) e le estorsioni (+55,2%). Forte è anche l’aumento di tutti i reati informatici, quali truffe e frodi (+152,3% rispetto al 2012). Molto preoccupante, poi, la crescita esponenziale dei crimini d’odio e discriminatori in ambito razziale, etnico e sessuale (di cui il 70% circa avviene online) e il costante aumento dei crimini ai danni di minorenni (+89% dal 2004).

Molteplici interventi hanno contributo negli ultimi anni a modificare lo scenario sullo stato di diritto: le riforme complessive della giustizia civile e penale (riforma “Cartabia”) per una maggiore efficienza delle procedure e la riduzione dei tempi del processo sono state avviate con decreti attuativi, la digitalizzazione del sistema giudiziario è notevolmente migliorata, la “giustizia riparativa” ha registrato dei progressi. Tuttavia, il sovraffollamento carcerario ridottosi nel decennio 2010-2019 ha ripreso a salire nell’ultimo biennio, facendo registrare un andamento discordante per il relativo obiettivo di azzeramento entro il 2030. Inoltre, l’Italia ha raggiunto nel 2021 il peggiore livello in tutta l’Ue sia per l’offerta dei servizi digitali delle pubbliche amministrazioni sia per la durata media dei procedimenti civili (l’obiettivo di riduzione entro il 2026 del 40% rispetto al 2019 non potrà difatti essere raggiunto).

In tema di tutela dei diritti umani, l’Italia aderisce a tutte le principali convenzioni internazionali ed europee, ma non ha ancora costituito un’istituzione nazionale per i diritti umani, pur presentando un progetto di legge al riguardo. Nel corso degli anni, l’Italia ha adottato normative e politiche controverse in tema di immigrazione, fortemente criticate dalle organizzazioni indipendenti che si occupano del tema. Relativamente ai diritti civili, il Rapporto ASviS ricorda che in tutti gli Stati dell’Ue, ad eccezione di Italia e Grecia, è riconosciuto il matrimonio egualitario senza distinzioni tra coppie eterosessuali e coppie omosessuali. Inoltre, nel nostro Paese il riconoscimento di figli di coppie gay deve ancora essere disciplinato a livello normativo.

Nell’Indice di percezione della corruzione 2022 l’Italia si è classificata al 16esimo posto nell’Ue e al 41esimo posto a livello mondiale, con un progressivo miglioramento negli ultimi cinque anni. Molto è stato fatto negli ultimi anni per la lotta alla corruzione, dopo la costituzione nel 2013 dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Tuttavia, il cosiddetto Ddl Nordio di riforma della giustizia penale di giugno 2023, che riguarda tra l’altro l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio e la stretta sulle intercettazioni telefoniche, ha determinato forti critiche a causa del potenziale impatto estensivo su fenomeni di corruzione, concussione e associazione a delinquere.

Sul piano della partecipazione democratica, soprattutto delle generazioni più giovani, negli ultimi anni si è rilevato un netto e crescente calo della partecipazione politica ed elettorale, anche a causa della mancata attivazione di adeguate procedure digitali di voto e di mobilitazione referendaria. Positivi invece la crescita del Consiglio nazionale giovani e il consolidamento dell’Istituto del Servizio civile universale (qui anche un Position Paper ASviS sul tema).

Infine, il tema dell’Intelligenza Artificiale (IA), il quale pone numerosi interrogativi - da quello della governance a quello sociale, da quello etico a quello economico e geopolitico – che richiedono un’implementazione a livello nazionale dell’Artificial Intelligence Act europeo, primo regolamento al mondo per la disciplina dell’uso dell’IA nel rispetto dei diritti e delle libertà individuali.


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LE PROPOSTE 

  • Rafforzare la democrazia migliorando l’accesso delle informazioni da parte dei cittadini, la prevenzione della disinformazione, la protezione dagli attacchi informatici e gli spazi di rappresentanza giovanile e partecipazione democratica con adeguate procedure digitali di voto.
  • Accrescere lo sforzo nella prevenzione multilaterale delle crisi, dando priorità alla negoziazione diplomatica, riducendo i processi di riarmo e spese militari e recependo integralmente le raccomandazioni Onu della “Nuova Agenda per la pace”.
  • Introdurre la valutazione dell’impatto intergenerazionale delle politiche pubbliche e coinvolgere maggiormente la società civile, e in particolare i giovani, nei processi decisionali.
  • Prevedere un allargamento dei diritti civili in merito a discriminazioni di genere e orientamento sessuale, nonché ai diritti delle coppie omogenitoriali attraverso un riconoscimento legale.
  • Sviluppare un’etica dell’Intelligenza Artificiale per tutelare diritti e libertà fondamentali, in linea con il regolamento Ue dell’Artificial Intelligence Act.
  • Accompagnare le misure di repressione penale in materia di criminalità e violenza giovanile con interventi duraturi di tipo sociale e culturale.
  • Coinvolgere il Parlamento nell’iter legislativo relativo al Ddl di riforma della giustizia penale, con la previsione di disposizioni correttive dei potenziali effetti distorsivi.

 

IL QUADRO EUROPEO 


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Andamento dell’Europa rispetto al Goal 16

Andamento dei Paesi europei a confronto


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