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Iea: entro il 2030 attesa la parità dei prezzi fra auto elettriche e a benzina

Redazione Ansa

Per il “Global Ev outlook 2024” dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) nel 2024 proseguirà la crescita della mobilità elettrica. Nei principali mercati dei veicoli elettrici (Ev) la diffusione prosegue infatti a ritmo sostenuto, raggiungendo il 18% di tutte le auto vendute. Entro fine anno si stima che il numero di auto elettriche vendute nel mondo arriverà a toccare le 17 milioni di unità, battendo così il record del 2023 di 14 milioni di auto vendute.

Principali mercati e tendenze

A fine 2023 sulle strade di tutto il mondo circolavano 40 milioni di Ev. Per comprendere la velocità con cui si muove il settore, basti pensare che lo scorso anno sono state vendute oltre 250mila auto elettriche ogni settimana, in pratica più del numero venduto in un intero anno appena dieci anni fa.

Sull’elettrico è la Cina a guidare il settore. Forti di un vantaggio competitivo acquisito nel corso del tempo, le case automobilistiche cinesi hanno prodotto più della metà di tutte le auto elettriche vendute a livello globale nel 2023, nonostante rappresentassero solo il 10% delle vendite globali di auto con motori a combustione interna.

La Cina resta anche il principale mercato di sbocco di questa tecnologia, dato che circa il 60% dell’Ev dello scorso anno è stato venduto nel Paese del Dragone, seguito con il 25% dall’Europa e con il 10% dagli Stani Uniti. Nel 2024 le cose non dovrebbero variare di molto. La quota di mercato delle auto elettriche potrebbe raggiungere fino al 45% in Cina, al 25% in Europa e a oltre l’11% negli Stati Uniti, grazie anche alla concorrenza tra produttori e al calo dei prezzi delle batterie e delle automobili. Secondo l’Iea - dato tratto dallo studio “Batteries and secure energy transitions” - i prezzi delle batterie al litio sono infatti scesi da 1400 dollari per kilowattora nel 2010 a meno di 140 dollari per kilowattora nel 2023. Una delle riduzioni più rapide e consistenti mai osservate nel panorama energetico grazie ai progressi ottenuti nel campo della ricerca e dello sviluppo e per via delle economie di scala che hanno reso sempre più conveniente la produzione di questa tecnologia.

Se tutti gli obiettivi nazionali in materia di energia e clima fissati dai governi fossero raggiunti in pieno, e in tempo, due terzi di tutti i veicoli venduti nel 2035 potrebbero essere elettrici, evitando circa 12 milioni di barili di petrolio al giorno. Gli analisti di Bloomberg sostengono che i veicoli elettrici attualmente in circolazione abbiamo già evitato l’utilizzo di 1,8 milioni di barili di petrolio al giorno.

“Le aspettative di una forte crescita stanno rafforzando gli investimenti nella catena di fornitura dei veicoli elettrici. Oltre 20 importanti case automobilistiche, che rappresentano circa il 90% delle vendite globali di automobili nel 2023, hanno fissato obiettivi di elettrificazione – si legge nel report Iea -. Considerando insieme gli obiettivi di tutte le più grandi case automobilistiche, nell’anno 2030 potrebbero essere vendute più di 40 milioni di auto elettriche, il che corrisponderebbe al livello di diffusione previsto”. Una previsione agevolata anche dal fatto che le auto elettriche stanno diventando via via più economiche anche con l’intensificarsi della concorrenza. E questo è vero soprattutto in Cina, dove si stima che oltre il 60% delle auto elettriche vendute nel 2023 fossero già meno costose dell’equivalente con motore a combustione. “Tuttavia, in Europa e negli Stati Uniti, le auto elettriche rimangono dal 10% al 50% più costose rispetto alle equivalenti con motore a combustione, a seconda del Paese e del segmento automobilistico – continua l’Iea -. Ma le tendenze attuali suggeriscono che la parità di prezzo potrebbe essere raggiunta entro il 2030”.

Ma sarà il ritmo con cui le vendite aumenteranno nelle economie emergenti e in via di sviluppo (Cina esclusa) a determinare il successo globale di questa tecnologia. Tuttavia, pur aumentando, restano basse le vendite in Paesi chiave come l’India dove, nonostante l’aumento del 70% delle Ev immatricolate, solo il 2% di tutte le auto vendute nel 2023 erano elettriche. In tutta l’Africa, l’Eurasia e il Medio Oriente, le auto elettriche rappresentano meno dell’1% delle vendite totali di auto, mentre le vendite di auto elettriche hanno raggiunto quasi 90mila unità nel 2023 nei mercati di Brasile, Colombia, Costa Rica e Messico.

Per quanto riguarda il numero globale di punti di ricarica pubblica installati, lo scorso anno si è registrato un aumento del 40% rispetto al 2022 e la crescita dei punti di ricarica veloci, snodo fondamentale per accelerare la transizione verso l’elettrico, ha superato la crescita dei punti di ricarica più lenti. In generale, nei principali mercati la diffusione dei punti di ricarica prosegue a ritmo sostenuto.


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Il punto sull’Italia

Secondo l’ultima analisi di mercato condotta da Motus-E, associazione italiana nata per favorire il processo di transizione nei trasporti, a maggio 2024 le Ev vendute nel nostro Paese sono pari a 5.021 unità, meno cioè di un anno fa (poco più di 6mila). Le difficoltà del settore sono testimoniate anche dall’analisi dei primi cinque mesi dell’anno: “le auto elettriche immatricolate in Italia sono 21.424, in calo del 19,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Al 31 maggio il parco circolante elettrico italiano si attesta a quota 238.986 auto”.

Dati in controtendenza se visti alla luce dei grandi mercati europei dell’auto, dove spicca l’Olanda con una quota di Ev vendute del 30,17%, seguita da Belgio (22,82%), Francia (17,79%), Regno Unito (15,76%), Germania (11,88%) e Spagna (4,65%). L’Italia è in coda con una quota pari ad appena il 2,78%.

Tuttavia l’associazione segnala che il mercato italiano si prepara a un forte rimbalzo delle immatricolazioni grazie agli incentivi dell’Ecobonus 2024. Quelli infatti destinati alla fascia 0-20 g/km di CO2 (cioè alle elettriche) sono tutti terminati proprio nella giornata di apertura. “Il repentino utilizzo dei fondi destinati alle auto elettriche testimonia, da un lato, il crescente interesse anche in Italia per questa tecnologia e, dall’altro, evidenzia l’importanza di costruire politiche incentivanti con un respiro più programmatico e orientato al medio periodo, tale da consentire a cittadini e imprese di pianificare le proprie scelte in un contesto ben definito, scongiurando che l’ottenimento del bonus si trasformi in una sorta di click-day dopo che per mesi il mercato si è mosso con grande fatica. Occorrerebbe iniziare a ragionare quanto prima su formule incentivanti in grado di accompagnare il mercato auto verso il naturale processo di elettrificazione a cui si sta andando incontro in tutto il mondo”, ha commentato il presidente di Motus-E, Fabio Pressi.

Procede bene, infine, l’installazione di colonnine di ricarica pubblica in Italia, più che raddoppiate negli ultimi due anni. Al 31 marzo 2024 risultano installati 54.164 punti di ricarica in 28.633 stazioni. Di questi punti di ricarica circa il 18% sono di tipo veloce o ultra veloce (DC). Persiste, però, anche qui la spaccatura in termini di infrastrutture: il 58% dei punti totali si trovano nel Nord, il 42% tra Centro e Sud del Paese.

di Ivan Manzo

 

Fonte copertina: halfpoint, da 123rf.com

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