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Rapporto Snpa clima: “Mai così alte in Italia le temperature minime giornaliere”

Redazione Ansa

Il 2023 ha raggiunto livelli record delle temperature globali, risultando l'anno più caldo dal 1961. Un aumento che ha coinvolto sia la superficie degli oceani sia le terre emerse. L'indice di temperatura globale ha superato di 0,17°C il precedente record del 2016, con un'anomalia di 1,48°C rispetto alla media del periodo preindustriale (1850-1900).

Durante l'anno, le temperature globali mensili hanno spesso superato la soglia di 1,5°C, fissata dagli accordi di Parigi per limitare gli impatti del cambiamento climatico. Nel 2023, per la prima volta, ogni giorno l'indice di temperatura globale è stato di oltre 1°C superiore rispetto ai livelli preindustriali; per quasi la metà dei giorni ha superato 1,5°C e per due giorni ha superato i 2°C.

Il Rapporto Snpa “Il clima in Italia nel 2023, diffuso l’11 luglio, esamina i principali aspetti climatici dell'anno e le variazioni del clima in Italia negli ultimi decenni, inserendoli nel contesto globale ed europeo. Analizza i valori medi e i trend delle principali variabili climatiche, oltre ai loro estremi. Il Rapporto fornisce anche approfondimenti dettagliati sul clima a livello nazionale, regionale e locale, e descrive gli eventi idro-meteorologici e meteo-marini più significativi e critici dell'anno, permettendo di caratterizzare il clima italiano e la sua evoluzione.

Temperature

Nel 2023, le temperature globali hanno raggiunto un record storico, con un'anomalia di +0,86°C rispetto alla media 1991-2020. In Italia, è stato il secondo anno più caldo dal 1961, con un'anomalia media di +1,14°C. Ottobre ha registrato il mese più caldo dal 1961, superando di oltre 3°C la media del periodo 1991-2020. L'estate ha visto ondate di calore intense, con temperature massime di 48,2°C in Sardegna e le minime giornaliere mai così alte. Tutti i mesi, eccetto aprile e maggio, hanno avuto temperature superiori alla media. Dal 1981, la temperatura media in Italia è aumentata di +0,40°C per decennio. Anche la temperatura dei mari italiani ha registrato un’anomalia di +0,9°C rispetto alla media 1991-2020.


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Siccità

Nel 2023, la siccità ha continuato a creare problemi in Italia, sebbene in maniera meno critica rispetto al 2022. Nei primi quattro mesi, il Nord e il Centro Italia hanno affrontato condizioni di siccità severa ed estrema, che si sono attenuate nel corso dell'anno. Tuttavia, negli ultimi tre mesi, Sicilia e Calabria ionica hanno sperimentato un grave deficit di precipitazioni, portando a una siccità estrema.

Gli indici di siccità hanno mostrato valori elevati di giorni asciutti in diverse regioni, con picchi di oltre 330 giorni in Piemonte, Liguria di Ponente, Emilia-Romagna, Puglia, gran parte delle aree costiere, Sicilia e Sardegna. In Sicilia si sono registrati fino a 165 giorni secchi consecutivi, e in Sardegna fino a 100 giorni. Nonostante una ripresa della disponibilità di risorsa idrica nel 2023, con 112,4 miliardi di metri cubi rispetto ai 67 miliardi del 2022, l'Italia ha ancora una disponibilità idrica inferiore del 16% rispetto alla media 1991-2020.

Eventi estremi

Nel 2023, l'Italia ha affrontato numerosi eventi estremi. Le alluvioni in Italia centrale sono state particolarmente devastanti, con l'Emilia-Romagna colpita a maggio da due eventi pluviometrici eccezionali che hanno causato 17 morti, piene eccezionali, frane e danni estesi. Le precipitazioni cumulate in 17 giorni hanno raggiunto valori fino a 609,8 mm a Trebbio e 563,4 mm a Le Taverne. Il 2 novembre, forti temporali in Toscana hanno portato a piogge eccezionali, con accumuli fino a 200 mm in 3 ore nelle province di Pisa e Livorno e fino a 170 mm in 5-6 ore nelle province di Pistoia e Prato. Questi temporali hanno causato inondazioni devastanti, colpendo aree commerciali e residenziali e provocando otto vittime.

Precipitazioni

Nel 2023, le precipitazioni annuali in Italia sono state inferiori alla media del 4%, con deficit particolarmente marcati nelle aree occidentali del Nord e Centro, in Sardegna, Sicilia, Puglia e Calabria centro-meridionale. I mesi più secchi sono stati febbraio (-56%) e settembre (-51%), mentre maggio (+143%) e giugno (+77%) sono stati i più piovosi. La primavera è stata la stagione più piovosa (+27%), seguita dall'estate (+24%), mentre l'autunno (-23%) e l'inverno (-5%) hanno avuto meno precipitazioni.


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Quale futuro climatico nelle città?

Di fronte ai dati allarmanti sul 2023 del Rapporto Snpa ci si potrebbe chiedere come evolverà il clima nei prossimi anni. A dare una risposta ci ha pensato il progetto online "The Future Urban Climates", sviluppato dall'ecologo Matthew Fitzpatrick dell'Università del Maryland, che utilizza i dati del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) per mostrare come sarà il clima delle città tra 60 anni. Le mappe interattive permettono di inserire il nome di una città e vedere quale sarà il suo "gemello climatico" nel 2080.

Ad esempio, il clima di Roma sarà simile a quello attuale di Berat, in Albania, con un incremento dell'umidità invernale del 3%. Milano potrebbe registrare una temperatura media di 6,5 gradi in più, paragonabile a Bellinzona in Svizzera. Firenze e molte altre città italiane sono incluse tra i 40.581 luoghi del mondo analizzati. Questo strumento, pur con un aspetto ludico, offre una chiara visualizzazione dei cambiamenti climatici causati principalmente dall'aumento delle emissioni di gas serra come la CO2.

Scarica il Rapporto Snpa 2023

Consulta la mappa “The Future Urban Climates”

 

di Monica Sozzi

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