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Ursula von der Leyen: la scelta dell’Europa

Redazione Ansa

Il Parlamento europeo il 18 luglio ha votato a maggioranza la ri-elezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea per il mandato 2024-2029, con 401 voti favorevoli, 284 contrari e 22 voti nulli o invalidi. Il 16 luglio il Parlamento europeo neo-eletto in prima sessione plenaria aveva già ri-eletto la presidente Roberta Metzola con 562 voti a favore.

Prima del voto, la presidente von der Leyen ha pronunciato il suo discorso illustrando le linee guida politiche per il mandato 2024-2029, intitolate “la scelta dell’Europa”.

Le linee guida (o orientamenti) partono da una breve analisi politica che la presidente von der Leyen rivolge in particolare ai raggruppamenti politici che hanno sostenuto la sua nuova candidatura (ovvero Renew, Ppe, Pse, Verdi): credo che sia essenziale che il centro democratico in Europa resista. Ma se si vuole che questo centro resti, deve essere all’altezza delle preoccupazioni e delle sfide che le persone affrontano nella loro vita. In caso contrario, si alimenterebbe il risentimento e la polarizzazione e si lascerebbe un terreno fertile per coloro che spacciano soluzioni semplicistiche ma in realtà vogliono destabilizzare le nostre società.

Nelle premesse, von der Leyen sottolinea che le priorità indicate in questi orientamenti politici si basano sulle sue consultazioni e sulle idee comuni discusse con le forze democratiche al Parlamento europeo, nonché sull’agenda strategica del Consiglio europeo per il periodo 2024-2029. Precisa, comunque, che non costituiscono un programma di lavoro esaustivo ma mirano a orientare il nostro lavoro comune.

 Le priorità sono definite come segue, nei sette capitoli delle linee guida.

Un nuovo piano per la prosperità e la competitività sostenibili dell’Europa

Il primo capitolo tratta direttamente gli aspetti legati all’economia europea declinando un piano per la prosperità nei seguenti punti:

  • semplificare le attività imprenditoriali e approfondire il mercato unico;
  • costruire un patto industriale per decarbonizzare e abbassare i prezzi dell'energia;
  • mettere la ricerca e l'innovazione al centro della nostra economia;
  • aumentare la produttività con la diffusione della tecnologia digitale;
  • investire massicciamente nella nostra competitività sostenibile;
  • affrontare la carenza di competenze e manodopera.

Per rendere più semplici le attività imprenditoriali, con particolare attenzione alle Pmi, le linee guida indicano come obiettivo la riduzione degli oneri amministrativi inutili consentendo autorizzazioni più rapide, mantenendo comunque standard elevati. Ciascun Commissario europeo sarà incaricato d’integrare questo compito nelle proprie attività con dialoghi regolari sull'attuazione con i portatori d’interesse, in coordinamento con un vicepresidente della Commissione per la messa in pratica. In questo contesto, von der Leyen indica l’impegno ad affrontare anche il mosaico di normative nazionali che rende più complicate le attività commerciali nei diversi Paesi dell’Ue.

Il piano prevede l’avvio di un nuovo accordo industriale pulito (Clean Industrial Deal) per industrie competitive e posti di lavoro di qualità da adottare nei primi 100 giorni del mandato, con l’obiettivo di mantenere la rotta verso gli obiettivi fissati nel Green Deal europeo: la crisi climatica sta accelerando a ritmo serrato. Ed è altrettanto urgente decarbonizzare e industrializzare la nostra economia allo stesso tempo. L’accordo dovrà preparare la strada verso l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% per il 2040 che si propone di sancire nella Legge europea sul clima.

Nel contesto sarà presentata una legge europea sull’acceleratore della decarbonizzazione industriale per sostenere le industrie e le aziende durante la transizione.

Gli impegni prevedono la riduzione del costo dell’energia con misure di mercato che garantiscano che i consumatori traggano vantaggio dai minori costi di produzione dell’energia pulita, maggiore sicurezza energetica e riduzione dalle importazioni, rafforzamento degli appalti congiunti di combustibili e sviluppo della governance necessaria per una vera Unione dell’energia.

Viene citato l’obiettivo della neutralità climatica per le automobili entro il 2035 come esempio che crea prevedibilità per investitori e produttori precisando che per arrivarci sarà necessario un approccio tecnologicamente neutrale, in cui gli efuels avranno un ruolo da svolgere attraverso una modifica mirata del regolamento come parte della revisione prevista.

Le altre misure industriali includono una nuova legge sull’economia circolare e una legge sui farmaci critici per ridurre le dipendenze relative a farmaci e ingredienti. Nel quadro è indicato anche l’impegno a proporre un piano d’azione europeo sulla sicurezza informatica degli ospedali e dei servizi sanitari nei primi 100 giorni del mandato.

Le linee guida prevedono la più ampia diffusione delle tecnologie digitali per potenziare la produttività, con l’impegno a implementare il quadro di norme europeo di recente adozione inclusa la legge europea sull’Ai, con l’ambizione per l’Ue di divenire leader globale nell’innovazione dell’Ai. Nei primi cento giorni di mandato è indicato l’impegno a garantire l’accesso a nuove capacità di supercalcolo su misura per le start-up e l’industria dell’intelligenza artificiale attraverso un’iniziativa “AI Factories” e lo sviluppo di una strategia per promuovere nuovi usi industriali dell’Ai. Nel contesto si prevede d’istituire un consiglio delle ricerche per l’Ai in modo simile all’approccio adottato con il Cern. Tra le altre misure è indicata una nuova strategia europea per i dati.

Il quadro delle iniziative indica strategico aumentare la spesa e l’efficacia della ricerca concentrata maggiormente sulle priorità strategiche dell'Ue, citando le biotecnologie e prevedendo l’adozione nel 2025 di una nuova legge europea sulle biotecnologie nel quadro di una strategia per le scienze della vita. Ciò comporterà rendere più attrattiva l’Ue per nuovi talenti e trattenere le menti migliori e più brillanti qui in Europa, creando un contesto di collaborazione con le università e attraverso partnership pubblico-privato.

I finanziamenti necessari per la transizione verde, digitale e sociale dovranno essere sbloccati massimizzando gli investimenti pubblici e la leva finanziaria sugli investimenti privati, lavorando a stretto contatto con la Banca europea per gli investimenti, contando sul potenziale del completamento dell’Unione dei mercati dei capitali che potrebbe attrarre ulteriori 470 miliardi di euro di investimenti all’anno e sviluppando la proposta contenuta nella relazione di Enrico Letta istituendo un’Unione europea del risparmio e degli investimenti, che includa i mercati bancari e dei capitali.

Andranno affrontate le carenze di competenze disponibili per il mercato del lavoro prevedendo come nuova iniziativa un’Unione delle competenze, che si concentrerà sugli investimenti necessari all’apprendimento permanente e sulla mobilità dei lavoratori in tutta l’Unione, nonché al sostegno della formazione e delle prospettive di carriera degli insegnanti. Nel contesto sarà adottato anche un piano strategico per l’istruzione Stem.

Una nuova era per la difesa e la sicurezza europea

Le linee guida prevedono lo sviluppo degli impegni già assunti dall’Ue, a partire dall’invasione russa in Ucraina, per rafforzare la capacità di difesa europea. Von der Leyen annuncia che, per contribuire a coordinare questo lavoro a livello europeo, nominerà un Commissario alla Difesa, che lavorerà a stretto contatto con il prossimo Alto Rappresentante/Vicepresidente della Commissione. Per inquadrare il nuovo approccio e identificare le nostre esigenze di investimento sarà presentato un Libro bianco sul futuro della difesa europea nei primi 100 giorni del mandato.

Per la sicurezza dell’Unione sarà presentata una strategia dell’Unione della preparazione che includerà un’ulteriore rafforzamento delle capacità europee di difesa informatica e una nuova strategia per sostenere le contromisure mediche contro le minacce alla salute pubblica, una nuova strategia per il contrasto alla criminalità organizzata, una nuova agenda antiterrorismo, il rafforzamento del controllo alle frontiere dell’Ue attraverso l’agenzia Frontex (triplicando anche il numero delle guardie di frontiera e costiere europee portandolo a 30mila).

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di Luigi Di Marco

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