Negli Orientamenti politici 2024-2029 per il nuovo mandato alla presidenza della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha annunciato il rilancio dell’iniziativa del precedente mandato “un’Unione dell’uguaglianza”, indicando l’incarico specifico a un Commissario per l’Uguaglianza di proporre una strategia aggiornata sull’uguaglianza Lgbtiq e di sviluppare una nuova strategia contro il razzismo per il periodo post-2025.
Con la designazione dei nuovi Commissari, è stata identificata nella vice-presidente esecutiva Roxana Mînzatu, responsabile per educazione e competenze, lavoro di qualità, diritti sociali, l’impegno nello sviluppo delle strategie per l’Unione dell’uguaglianza.
Nel frattempo, il 25 settembre, la Commissione ha pubblicato le relazioni che illustrano a che punto è l’Ue con l’attuazione di tre quadri strategici per l’uguaglianza e precisamente sul piano d'azione dell'Ue contro il razzismo 2020-2025, sulla strategia per l'uguaglianza Lgbtiq 2020-2025, sulla strategia per l’inclusione e partecipazione dei Rom. Le relazioni valutano in termini generali e aggregati i risultati delle misure nazionali adottate per dare seguito alle strategie europee.
Il piano d'azione dell'Ue contro il razzismo 2020-2025 è stato adottato nel settembre 2020 come primo piano europeo definito allo scopo. La Commissione dichiara che la discriminazione razziale continua a rappresentare una piaga per l'intera società, seppur la discriminazione fondata sulla razza o sull'origine etnica non solo sia esplicitamente vietata dalla legislazione, ma costituisca anche una violazione dei valori comuni europei, della nostra società aperta e democratica e dello Stato di diritto.
Il piano d'azione sottolinea la necessità dirafforzare il quadro giuridico dell'Ue in materia di uguaglianza, non discriminazione e lotta contro l'incitamento all'odio, compresi i meccanismi di applicazione efficaci, e l'importanza di sensibilizzare e combattere gli stereotipi e l'intolleranza in cooperazione con i social media e i mezzi di comunicazione tradizionali.
Citando le iniziative assunte dalla Commissione più di recente, è richiamata la comunicazione "Nessuno spazio per l'odio in un'Europa che, unita, lo ripudia”, in risposta all'aumento dell'odio, dell'antisemitismo e dell'odio anti-islamico emerso in particolare in seguito all’avvio del conflitto nella striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.
La Commissione riporta il quadro di tutte le iniziative già incluse nel piano d’azione, incluso la verifica dell’implementazione dei quadri legislativi antecedenti al 2020, quali la direttiva sull'uguaglianza razziale del 2020 su cui sono in corso procedure formali di infrazione nei confronti di tre Stati membri, tra cui uno di questi deferito nel 2023 alla Corte di giustizia dell'Unione europea, e la decisione quadro sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia mediante il diritto penale assunta dal Consiglio nel 2008, in merito alla quale ha avviato, dal 2020, 13 procedure di infrazione nei confronti di Stati membri le cui leggi nazionali non l'hanno recepita pienamente e correttamente.
Ricorda anche le direttive entrate in vigore nel giugno 2024, che impongono agli Stati membri di dotare di maggiori poteri gli organismi per la parità affinché assistano efficacemente le vittime di discriminazione e contribuiscano all'applicazione pratica delle norme antidiscriminazione.
La Commissione evidenzia come diversi strumenti legislativi abbiano integrato il quadro delle iniziative del piano d’azione, incluso la legge europea sull’AI e la legge europea sui servizi digitali. Mentre altri quadri strategici, quali la strategia europea sui minori, integrano nuovi profili d’attenzione al fenomeno. In particolare, la collegata raccomandazione del Consiglio incoraggia gli Stati membri a sviluppare e rafforzare ulteriormente i loro sistemi di protezione dei minori, rendendoli più integrati e inclusivi per affrontare la diversità delle esigenze dei minori in termini di protezione da qualsiasi forma di violenza. Altri aspetti vengono anche approfonditi nella raccomandazione del Consiglio sui percorsi per il successo scolastico che comprende misure di sostegno per i gruppi a rischio di esclusione e di scarso rendimento scolastico, come le minoranze razziali ed etniche e gli studenti provenienti da un contesto migratorio.
La Commissione ricorda di aver incoraggiato tutti gli Stati membri ad adottare piani d'azione nazionali contro il razzismo e la discriminazione razziale fornendo orientamenti per sostenerli. L'impegno ad adottare piani d'azione nazionali specifici contro il razzismo è stato sottolineato nelle conclusioni del Consiglio sulla lotta contro il razzismo e l’antisemitismo del marzo 2022. La relazione riferisce che ad oggi sono 11 gli Stati membri che hanno adottato piani d'azione nazionali specifici contro il razzismo (Belgio, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Lettonia, Malta, Portogallo, Finlandia e Svezia), mentre Danimarca, Italia, Lussemburgo, Ungheria e Austria li stanno preparando. Attualmente Cechia, Danimarca, Estonia, Croazia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Austria, Romania e Slovacchia hanno integrato misure contro il razzismo in altri piani d'azione nazionali, ad esempio in materia di diritti umani o integrazione sociale.
Importante è l’attività di monitoraggio e di studio svolta dall’Agenzia europea per i diritti fondamentali (Fra). Riportando i dati di un’indagine del 2023 "Being Black in the Eu" ("Essere di colore nell’Ue”), emerge che, rispetto al 2016, gli intervistati hanno segnalato livelli più elevati di discriminazione razziale in tutti gli ambiti della vita. Nel complesso, la prevalenza della discriminazione razziale nell'arco di 12 mesi è passata dal 24% al 34%, aumentando in ambiti quali la ricerca dell'alloggio, la ricerca di un lavoro, il mondo del lavoro e l’istruzione.
Nel 2024 la Fra ha pubblicato anche il rapporto "Addressing racism in policing", primo studio a livello dell'Ue che esamina in modo esaustivo i quadri giuridici, analizza le lacune nelle risposte politiche e nell'efficacia dei controlli e delinea le pratiche volte a combattere il razzismo nelle attività di polizia.
Fra evidenzia che, dalle consultazioni con le organizzazioni della società civile e gli organismi per la parità, si segnala un aumento di episodi di uso eccessivo della forza da parte delle autorità di contrasto, che hanno persino causato tragici decessi di individui provenienti da minoranze razziali ed etniche.
La Commissione evidenzia dunque la necessità che gli Stati membri intensifichino gli sforzi per prevenire atteggiamenti discriminatori tra gli operatori delle autorità di contrasto, organizzando fra l'altro, con il contributo delle istituzioni nazionali per i diritti umani e degli organismi per la parità, formazioni mirate destinate alla polizia e agli operatori delle autorità di contrasto.
Per quanto riguarda le discriminazioni nei confronti degli Lgbtiq, la Commissione riporta come dato confortante, secondo l’indagine Eurobarometro del 2023, che rispetto al 2019 gli europei sono ora più propensi a sentirsi a proprio agio con colleghe e colleghi lesbiche, gay o bisessuali (75% dei rispondenti, con un aumento di 3 punti percentuali) o se uno dei propri figli ha una relazione omosessuale (59%, +4 punti percentuali). Per quanto riguarda le persone trans e intersessuali, queste cifre sono però inferiori.
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di Luigi Di Marco
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Fonte copertina: oneinchpunch, da 123rf.com
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