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Il sistema educativo italiano non è all’altezza delle sfide attuali e future

Redazione Ansa

I progressi sul Goal 4 “Istruzione di qualità” dell’Agenda 2030 in Italia e nel mondo sono lenti e diversi Paesi mostrano un calo delle competenze in matematica e lettura, con criticità che vanno oltre gli effetti del Covid-19 sull’abbandono e l'insegnamento scolastico. Dal Rapporto ASviS 2024 emergono lievi miglioramenti in tema di istruzione, ma ancora non sufficienti per raggiungere un sistema educativo più inclusivo e di qualità.

Nel periodo 2010-2023, il settore dell’istruzione in Italia mostra progressi sulla formazione continua, cresciuta di 3,5 punti percentuali tra il 2018 e il 2023, sull’uscita precoce dal sistema scolastico, calata di 3,8 punti percentuali, e sui diplomati, che sono arrivati al 65,5% nel 2023 e che, secondo le previsioni di Prometeia, potrebbero raggiungere il 70% entro il 2030 (anche se siamo ancora lontani dal 79,4% europeo). La dispersione esplicita è scesa al 10,5% nel 2023, mentre quella implicita al 6,6% nel 2024.

L’altra faccia della medaglia, però, ci mostra progressi ancora insufficienti o segnati dai divari territoriali in aumento (a scapito soprattutto del Mezzogiorno) e la presenza di numerose criticità, come il calo dei lettori di libri e giornali (circa nove punti percentuali) e soprattutto il peggioramento delle competenze alfabetiche e matematiche (cresciute rispettivamente di 1,9 e 5 punti percentuali tra il 2012 e il 2022) che toccano il 21,4% e il 29,6%, valori molto lontani dall’obiettivo del 15% al 2030. Inoltre, le competenze matematiche sono insufficienti per il 48% dei diplomati e quelle linguistiche per il 44%.

Per quel che riguarda l’obiettivo di raggiungere il 45% di laureati entro il 2030, siamo ancora molto indietro, con il valore attuale che si ferma al 30,6% nel 2023. Infine, nonostante l’Italia abbia raggiunto il livello del 30% di posti nido nel 2023, con un andamento positivo in linea con il perseguimento dell’obiettivo del 33% entro il 2027 definito nella Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, si ricorda che alla fine del 2022 il Consiglio dell’Ue ha introdotto l’obiettivo del 45% di posti entro il 2030.

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