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Disuguaglianze: autonomia differenziata un rischioso game changer per il nostro futuro

Redazione Ansa

Il Goal 10 “Ridurre le disuguaglianze” è strettamente legato al principio dell’Agenda 2030 di “Non lasciare nessuno indietro”, su cui si sono impegnati nel 2015 i 193 Paesi delle Nazioni Unite, inclusa l’Italia. Eppure, come sottolinea il Rapporto ASviS 2024, a livello globale siamo di fronte a un’inversione di tendenza storica che mina i miglioramenti in termini di contrasto alle disuguaglianze: a causa del peso del debito pubblico, le economie della metà degli Stati più vulnerabili sono cresciute a ritmi più lenti rispetto a quelle dei Paesi ricchi. I salari dei lavoratori non hanno tenuto il passo con l’aumento della produttività e la quota di lavoro nel Pil ha ripreso il suo tendenziale declino. Il 2023 è stato un anno record per numero di rifugiati a causa di guerre, conflitti e persecuzioni (37,4 milioni, il doppio rispetto al 2015) e per numero di morti nelle rotte delle migrazioni (8.177 decessi documentati).

Come strumento per trasformare l’economia e promuovere il benessere diffuso, il 68% degli intervistati di un sondaggio Earth4All-Global Commons Alliance, condotto da Ipsos in 18 Paesi del G20, sostiene la proposta di un aumento delle tasse sul patrimonio per ricchi e super-ricchi.

Andando a esaminare il nostro Paese, il Rapporto ASviS segnala la presenza di una serie di problematiche che ostacolano un pieno sviluppo economico e sociale e che le politiche pubbliche attuate finora non hanno ancoraprodotto effetti risolutivi in tal senso. I dati disponibili, infatti, evidenziano una significativa disuguaglianza di reddito e di ricchezza, accentuata dall’elevata inflazione degli ultimi anni, che ha colpito in modo più severo coloro che dispongono di risorse finanziarie limitate.

Considerando la distribuzione della ricchezza delle famiglie, secondo le recenti stime della Banca d’Italia, alla fine del 2022 il 5% delle famiglie italiane più ricche deteneva il 46% della ricchezza netta complessiva, quota in notevole aumento rispetto al 40% del 2010. Nel 2022, inoltre, il 50% delle famiglie più povere possedeva meno dell’8% della ricchezza netta totale.

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di Milos Skakal

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