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La cooperazione allo sviluppo oggi: meno aiuti ai Paesi terzi, più spese militari

Redazione Ansa

Circa il 60% dei Paesi a basso reddito è in condizioni di stress del debito. L’effetto dell’aumento dei costi legati agli interessi sul debito sta infatti distogliendo risorse da esigenze di sviluppo critiche, quali la riduzione della povertà, la lotta al cambiamento climatico, la salute e l’istruzione, a fronte degli aumenti dei fabbisogni finanziari necessari per attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Al tempo stesso, secondo i dati dello Stockholm international peace research institute, la spesa militare globale nel 2023 è stata pari a 2.443 miliardi di dollari, con una crescita del 6,8% in termini reali rispetto all’anno precedente. È questo il quadro internazionale riportato dal Rapporto ASviS 2024 per quanto riguarda il Goal 17 “Partnership per gli Obiettivi”.  

Anche in Italia, tra il 2010 e il 2023, l’indicatore composito del Goal 17subisce un peggioramento, a causa di un calo di 3,3 punti percentuali delle importazioni dai Paesi in via di sviluppo e dell’aumento del rapporto debito pubblico/Pil che cresce di oltre 21 punti percentuali. Inoltre, il Paese continua ad allontanarsi dall'obiettivo internazionale di destinare lo 0,7% di quota del reddito nazionale lordo per Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) entro il 2030, quota che, secondo le stime Eurostat, nel 2023 si attesta allo 0,27%.

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