ASviS

L’ASviS diventa Ets e presenta la composizione del nuovo Comitato scientifico

Redazione Ansa

In occasione della Conferenza degli Aderenti dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), giovedì 12 dicembre a Roma, è stata annunciata la composizione del Comitato scientifico dell’ASviS, composto da persone di elevata competenza e prestigio a livello nazionale e internazionale nelle tematiche connesse allo sviluppo sostenibile, impegnate, insieme al direttore scientifico Enrico Giovannini, nell’elaborazione della visione strategica dell’Alleanza e nella supervisione dei Rapporti e delle principali pubblicazioni.

Il Comitato scientifico dell’ASviS è composto dalle seguenti persone: Silvio Brusaferro, Roberto Danovaro, Ferruccio DeBortoli, Valerio DeMolli, Daniele Franco, Barbara Gallavotti, Fabiola Gianotti, Elena Granaglia, Fabio Maria Lazzerini, Mauro Magatti, Monica Maggioni, Maurizio Martina, Mario Nava, Dietelmo Pievani, Marina Ponti, Francesco Profumo, Carlo Ratti, Lucrezia Reichlin, Ferruccio Resta, Alessandra Ricci, Alec Ross, Linda Laura Sabbadini, Chiara Saraceno, Stefano Scarpetta, Nathalie Tocci, Ersilia Vaudo.

Durante la Conferenza è stata condivisa con le oltre 300 organizzazioni aderenti all’Alleanza la trasformazione dell’ASviS in Ente del terzo settore (Ets), attraverso l’iscrizione formale al Registro unico nazionale del terzo settore (Runts). In attuazione del nuovo Statuto dell’associazione, è stato creato un nuovo organo sociale, il Consiglio direttivo (funzionale alla gestione delle attività dell’associazione e composto da Marcella Mallen, Pierluigi Stefanini, Enrico Giovannini e Giulio Lo Iacono) e sono state operate le modificazioni all’organizzazione interna. Viene invece confermato il ruolo centrale dei Gruppi di lavoro, che rappresentano l’intelligenza collettiva dell’Alleanza e ai quali partecipano quasi mille esperti, e della Consulta, che analizza l’andamento delle attività dell’Alleanza e contribuisce a indirizzare il programma di attività. Contestualmente, è stato aggiornato il Regolamento di funzionamento dell’Alleanza, così da attuare quanto previsto dallo Statuto che prevede l’uso di “un modello di lavoro innovativo, trasparente e inclusivo in grado di stimolare la coesione e il coinvolgimento, la parità di genere, il dialogo intergenerazionale, la generosità, l’apertura alla diversità e la pluralità di visioni, al fine di promuovere il cambiamento sociale e culturale necessario”.

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