1.Nel contesto globale in cui si trovano oggi ad operare le aziende, quali sono le sfide su cui sta puntando ABB in tema di innovazione?
ABB è da sempre sinonimo di innovazione, soprattutto quando si parla di tecnologia. Per quanto riguarda l’Italia, ABB è tra i maggiori protagonisti della digital transformation: gli stabilimenti di Santa Palomba (RM), Frosinone e Dalmine (BG), sono stati infatti nominati Lighthouse dal MISE, nel contesto del progetto Impresa 4.0. Le nostre fabbriche, infatti, sono state scelte come modello per altre aziende che vogliono attivare interventi di trasformazione digitale nell’ambito della strategia Industria 4.0.
Oggi Industria 4.0 si sta evolvendo verso un concetto di Industria 5.0: se Industria 4.0 è basata sull’implementazione di tecnologie abilitanti (digitalizzazione – introduzione di analitics della produzione e delle operation, ampio utilizzo della sensoristica, di intelligenza artificiale e della robotizzazione), il concetto di Industria 5.0 porta tre aspetti aggiuntivi: la centralità della persona come elemento cruciale e abilitante della trasformazione, la resilienza che spinge le imprese a studiare strategie alternative per mantenere la continuità delle operations e la sostenibilità.
Oggi, infatti, quando parliamo di innovazione e tecnologia non possiamo prescindere dal parlare di sostenibilità: la vera sfida di questo secolo, e un tema più che mai imprescindibile del mondo contemporaneo.
E’ in questo contesto che ABB nel 2020 ha lanciato la propria Strategia di Sostenibilità 2030 che si pone ambiziosi obiettivi per migliorare il mondo nel quale viviamo; a distanza di soli 2 anni, possiamo dire con orgoglio che abbiamo già raggiunto importanti risultati sia a livello globale che sul territorio italiano.
2. Quali sono i pilastri della strategia di ABB in tema sostenibilità?
La strategia di sostenibilità si basa su 3 pilastri principali:
Il primo è La riduzione delle emissioni di CO2 il cui obiettivo è quello di arrivare ad una Carbon neutrality nelle nostre stesse attività operative e di supportare i clienti nel ridurre le emissioni annuali di CO2 di oltre 100 Mt2 , oltre che una riduzione delle emissioni nella catena di fornitura. Stiamo perseguendo l’obiettivo attraverso le nostre tecnologie, in due differenti direzioni: internamente, ed esternamente, con i nostri clienti. Internamente, per ridurre le nostre emissioni, ABB sta portando avanti il progetto Mission To Zero che mira a creare esempi di siti produttivi ABB a basse emissioni che possano essere replicati da partner e clienti in tutto il mondo, sia con strutture nuove, sia adattando quelle già esistenti. Il programma si basa su una serie di attività per migliorare la sostenibilità in tutte le attività di un sito, dalla riduzione delle emissioni di CO2 alla conservazione delle risorse, fino al supporto ai clienti che vogliono raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità. Il programma Mission to Zero al momento comprende 13 siti produttivi a livello globale, tra siti già completati e altri in fase di completamento, tutti implementati grazie alle tecnologie e soluzioni digitali di ABB. In Italia, ad Aprile 2022, il sito di Dalmine è stato ufficializzato come Mission To Zero. Esternamente, ci stiamo impegnando a supportare i clienti nel loro percorso di transizione digitale, che porta anche benefici sulla transizione ecologica. Gli ambiti in cui ABB porta benefici per le industrie ma anche per le infrastrutture e, in generale, per le smart cities sono l’elettrificazione, la gestione smart dell’energia e dei processi produttivi, la gestione e ottimizzazione delle performance di impianti di generazione dell’energia, tra cui le rinnovabili, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. Il secondo obiettivo è la preservazione delle risorse che mira a ridurre gli sprechi attraverso nuovi modelli di business circolari. Entro il 2030 l’80% dei nostri prodotti e delle soluzioni ABB sarà coperto da questo approccio. L’economia circolare è integrata non solo nei nostri prodotti ma anche nelle nostre operations: entro il 2030 le nostre fabbriche, a livello globale, saranno internamente “zero waste to landfill”: questo significa che non avremo più rifiuti di produzione che manderemo in discarica. In Italia, nelle fabbriche di Frosinone e Santa Palomba, questo progetto è già realtà. Inoltre, stiamo lavorando con i nostri partner e clienti per migliorare la circolarità in tutta la nostra catena di fornitura, attraverso un piano di sostenibilità dei fornitori, che si concentra sulle prestazioni ambientali, sociali e di governance. Il terzo pilastro è dedicato alle persone, dove l’obiettivo è quello di promuovere il progresso sociale. In questo pilastro rientrano la sicurezza delle nostre persone, aspetto prioritario e imprescindibile di tutte le nostre attività e il coinvolgimento dei nostri colleghi. Quando parliamo di persone non possiamo non fare riferimento anche alle persone che compongono le comunità dove lavoriamo e che sosteniamo. Tutto ciò nel massimo rispetto del singolo, in un’ottica di inclusività e equità a 360° gradi. Attualmente, come Italia, il tema della diversity & inclusion è prioritario. Nell’ambito della nostra strategia di sostenibilità 2030 i temi dell’inclusività e della leadership al femminile rappresentano un nodo cruciale, monitorato con sistematicità: i nostri obiettivi sono orientati a una crescente affermazione della presenza al femminile a tutti i livelli organizzativi, in un progetto che valorizza equamente i percorsi di carriera sulla base del talento e delle potenzialità. Entro il 2030 raddoppieremo il numero di donne nei ruoli di senior management fino al 25%: attualmente in Italia abbiamo il 16% di ruoli dirigenziali ricoperti da donne. In un contesto ad alta innovazione come quello in cui operiamo, cogliamo la sfida di ispirare le giovani donne a intraprendere studi STEM e a sviluppare la loro leadership e la loro imprenditorialità per facilitare il loro ac-cesso a carriere appaganti in ambito tecnologico. Ad oggi in Italia il 43% dei neolaureati assunti è di genere femminile: siamo avanti rispetto al nostro obiettivo di arrivare al 50% entro il 2030 e questo ci incoraggia a continuare su questo percorso.
3. In che modo la Community dei CEOforLIFE contribuisce ad accelerare e diffondere i Progetti di Sviluppo Sostenibile che porta avanti la vostra azienda?
La community di CEOforLIFE è assolutamente un hub di grande valore per la condivisione di best practices da parte delle realtà aziendali associate, nonché un luogo di collaborazione e di dialogo sui temi più critici e di attualità del nostro Paese.
In un’ottica di sviluppo sostenibile, in linea con gli SDGs stilati dall’ONU, è fondamentale creare delle partnership preziose che ci portino ad un cambiamento positivo, in cui la Community gioca un ruolo fondamentale come portatrice di idee e ispirazioni e come cassa di risonanza per diffonderle in contesti esterni a quelli di CEO4Life.
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