CEOforLIFE

Il Benessere olistico delle persone: la chiave per la sostenibilità aziendale a lungo termine.

Redazione Ansa

I mercati odierni sono caratterizzati da una connettività globale, complessità crescente ed una natura esponenziale dovuta alle rapide innovazioni tecnologiche e ai cambiamenti nelle dinamiche competitive. In questo contesto sfidante, le aziende si trovano costantemente alla ricerca di fattori che possano fornire loro un vantaggio strategico duraturo e sostenibile nel tempo. 
Mentre molte organizzazioni si concentrano prevalentemente su metriche finanziarie tradizionali come profitti e ricavi a breve termine, un solido corpus di ricerche accademiche e casi aziendali di successo suggerisce che uno dei principali fattori chiave per il successo a lungo termine risiede nell'investire in modo olistico nel benessere dei propri dipendenti. 
Investire in un modello di benessere olistico dei dipendenti che consideri i cinque bisogni primari - finanziario, fisico/emotivo, sociale, ambientale/mobilità e cognitivo - e che sia fondato sui principi di sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e solida governance aziendale (ESG), rappresenta un approccio lungimirante che le aziende dovrebbero abbracciare. 
Soddisfacendo questi molteplici aspetti del benessere in modo olistico, le organizzazioni possono costruire un vantaggio competitivo duraturo basato su un personale motivato, in salute, coinvolto e produttivo, oltre a rafforzare la propria reputazione come datore di lavoro eccellente e azienda sostenibile e responsabile verso l'ambiente e la società.


Paradosso della Felicità
Il "paradosso della felicità" fu inizialmente identificato dall'economista Richard Easterlin nel 1974, dopo aver analizzato dati relativi alla felicità percepita e al reddito in diversi paesi e in diversi periodi storici. 
Easterlin osservò che, sebbene il reddito pro capite fosse aumentato notevolmente nel corso del tempo, i livelli medi di felicità riportati dalle persone non erano aumentati di pari passo.
Questo paradosso suggerisce che, oltre un certo livello di reddito sufficiente a soddisfare i bisogni di base, l'aumento del benessere materiale non contribuisce in modo significativo all'aumento della felicità percepita. In altre parole, una volta raggiunti determinati standard di vita, altri fattori non economici come la salute, le relazioni sociali, il senso di appartenenza e l'autorealizzazione diventano più importanti per il benessere generale.
Successive ricerche hanno confermato il "paradosso della felicità" a livello sia nazionale che individuale. Ad esempio, studi longitudinali hanno dimostrato che anche le persone che hanno sperimentato un notevole aumento di reddito non hanno riportato un corrispondente aumento duraturo della felicità percepita.
Questo paradosso ha importanti implicazioni per le politiche economiche e sociali, suggerendo che concentrarsi esclusivamente sulla crescita economica potrebbe non essere sufficiente per migliorare il benessere complessivo di una società. 
Fattori come la qualità dell'ambiente, l'uguaglianza, la coesione sociale e lo sviluppo personale dovrebbero essere presi in considerazione per promuovere una felicità più duratura e soprattutto la longevità di un'azienda. (Paradosso di Easterlin – Wikipedia)


Benessere, felicità e produttività
Una delle più ampie e rigorose meta-analisi su questo tema, condotta da ricercatori del MIT e intitolata "Employee Wellbeing, Productivity, and Firm Performance", ha esaminato 339 studi indipendenti che abbracciavano il benessere di 1.882.131 dipendenti e le prestazioni di 82.248 unità aziendali. I risultati sono stati inequivocabili e sorprendenti. (Employee Wellbeing, Productivity, and Firm Performance by Christian Krekel, George Ward, Jan‐Emmanuel De Neve :: SSRN)
La meta-analisi ha rivelato una correlazione positiva di 0,20 tra il benessere generale dei dipendenti e la loro produttività sul lavoro. Questo significa che dipendenti felici, soddisfatti e con un buon equilibrio tra vita professionale, privata e ambientale tendono ad essere più motivati, concentrati ed efficienti nelle loro mansioni lavorative, traducendosi in un output produttivo significativamente maggiore per l'azienda.
Ma i vantaggi non si fermano qui. Lo studio ha anche riscontrato una correlazione di 0,16 tra il benessere dei dipendenti e la redditività complessiva dell'azienda. Lavoratori soddisfatti possono contribuire a ridurre i costi operativi, ad esempio attraverso minori tassi di assenteismo e turnover, e al contempo aumentare le entrate grazie a una maggiore soddisfazione e fidelizzazione dei clienti sensibili ai temi ESG.
E a proposito di clienti, la meta-analisi ha evidenziato una correlazione di 0,31 tra il benessere dei dipendenti e la loyalty della clientela. Questo suggerisce che dipendenti felici e motivati, che operano in un ambiente aziendale sostenibile, tendono ad avere interazioni di qualità superiore con i clienti, portando a una maggiore propensione a raccomandare l'azienda e a rimanere fedeli nel lungo periodo.
Forse ancora più significativa è la correlazione negativa di -0,25 riscontrata tra il benessere dei dipendenti e il turnover del personale. In altre parole, maggiore è il livello di benessere olistico dei lavoratori, minore è la probabilità che lascino l'azienda, riducendo così i costosi oneri associati al reclutamento, alla formazione di nuove risorse e all'impatto ambientale legato al turnover.
Questi dati mostrano che il benessere olistico dei dipendenti, unito a solidi principi di sostenibilità, non è solo una questione di responsabilità sociale d'impresa, ma un vero e proprio investimento strategico che può generare enormi vantaggi competitivi per le aziende lungimiranti che lo abbracciano. 
Il benessere non è un concetto unidimensionale legato solo al reddito, ma abbraccia molteplici aspetti come la salute fisica e mentale, le relazioni sociali, la crescita personale, un sano equilibrio tra lavoro, vita privata e ambiente.


WellMakers, la piattaforma di BNP Paribas dedicata al Benessere olistico e connesso
È per questo che iniziative innovative come WellMakers by BNP Paribas, con il suo approccio olistico al benessere che abbraccia cinque bisogni primari (finanziario, fisico/emotivo, sociale, ambientale/mobilità e cognitivo) e fondato sui principi ESG, rappresentano un modello da seguire. 
L'offerta WellMakers non si limita al solo piano welfare, ma copre un'ampia gamma di servizi sostenibili. Ecco un rielaborazione più dettagliata degli esempi relativi ai 5 driver di Benessere proposti da WellMakers by BNP Paribas:

1. Finanziario: Accesso a soluzioni di credito vantaggiose, come tassi agevolati per finanziamenti e mutui, per affrontare con serenità gli investimenti importanti per i progetti personali e familiari; programmi di risparmio con rendimenti competitivi per costruire un solido patrimonio che permetta di gestire l’incertezze del futuro; polizze assicurative personalizzate per tutelare sé stessi, la propria famiglia ed il proprio mondo. Servizi bancari smart per una gestione pratica delle finanze quotidiane.

2. Fisico/Emotivo: piani di assistenza sanitaria con le strutture private per cure mediche. Percorsi di supporto psicologico con professionisti qualificati per il benessere mentale. Programmi di attività fisica per promuovere stili di vita sani. 

3. Sociale: Asili nido aziendali e convenzioni con strutture di qualità per l'infanzia. Piattaforme di smart working per conciliare vita privata e lavoro. Iniziative di team building per rafforzare il senso di appartenenza e la coesione dei gruppi.

4. Ambientale/Mobilità: noleggio di veicoli ibridi/elettrici a condizioni agevolate, per una mobilità ecologica. Incentivi per l'uso dei mezzi pubblici e la mobilità dolce con mezzi su rotaia.

5. Cognitivo: percorsi free di educazione sui temi finanziari e assicurativi ma senza trascurare la nuova mobilità sostenibile e la cultura ed il controllo del propio impatto ambientale. Percorsi formativi con primari brand della formazione e su temi tecnologici di frontiera per essere sempre aggiornati. Corsi di public speaking, gestione del tempo, problem solving per potenziare le soft skills. 


WellMakers, quindi, mira a creare un ecosistema di benessere olistico a 360 gradi per le persone registrate e per costruire il futuro del lavoro. 

E, a tre anni dal lancio, i risultati iniziano a comunicare la solidità del modello di Business e del purpose: oltre 540 aziende clienti, un bacino di 188.000 clienti potenziali e 50.000 utenti attivi, con un tasso di ritorno sulla piattaforma del 45%.

Tra le nostre aziende clienti importanti nazionali, già clienti del Gruppo BNP Paribas, ci stimolano a far evolvere il nostro ecosistema di soluzioni consulenze personalizzate per guidare i dipendenti e le loro famiglie verso soluzioni ottimali per il loro Benessere. 
I numeri di WellMakers di cui si parlava, sono anche il risultato della costruzione di partnership strategiche con aziende leader del settore del Benessere, come Booking.com, Edison, Feltrinelli, Gruppo San Donato, Jointly, Corporate Benefits e Samsung. 
La piattaforma, fruibile sia da PC che da App, conferma l'impegno costante nella personalizzazione e nella Sostenibilità, migliorando continuamente l'esperienza utente.
 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it