CEOforLIFE

Intervista alla CEOforLIFE Laura Premoli, General Manager Grünenthal Italia

Redazione Ansa

Ascoltare, innovare, migliorarsi, ogni giorno, per offrire alle persone che soffrono attenzione e sollievo. E ciò che da oltre quarantacinque anni, Grünenthal porta avanti nel nostro Paese, concentrando ogni suo sforzo nella gestione del dolore cronico, che impatta la vita di milioni persone nel nostro Paese e di chi sta loro accanto. Laura Premoli, General Manager di questa azienda leader, guida la sua missione in Italia con estrema sensibilità.

Ma esiste in Italia una cultura del dolore?

La cultura sul dolore in Italia è un fenomeno molto complesso che ha un rilevante impatto individuale, sulle famiglie, nel mondo del lavoro, oltre che un costo sociale elevato. Per dare una dimensione del problema, le evidenze del 1° Rapporto Censis-Grünenthal indicano che circa il 20% degli adulti in Italia, è affetto da dolore cronico di intensità moderata o severa e il 72,5% dei malati ritiene che il dolore sia sottovalutato nella società. In effetti, ad oggi, nonostante l’esistenza della Legge 38/2010 che impegna il sistema a occuparsi di cure palliative e terapia del dolore in tutti gli ambiti assistenziali, in ogni fase della vita e per qualunque patologia ad andamento cronico ed evolutivo, la cronicità del dolore non è ancora riconosciuta nel piano nazionale cronicità e sono ancora pochi i pazienti che si rivolgono ai centri di terapia del dolore, nonostante il gravoso impatto che ha sulla loro vita quotidiana. E’, quindi, urgente affrontare il problema con interventi mirati, sistemici e coordinati.

Cosa dicono gli altri dati del Rapporto?

Oltre ad evidenziare che il dolore cronico affligge 9,8 milioni di persone in Italia, il Rapporto Censis-Grünenthal mette in luce i numerosi impatti di questa cronicità, nella sfera personale, nell’ambito lavorativo e nei costi sociali che comporta.
Ad esempio, tra i pazienti che soffrono di dolore cronico, oltre il 67% afferma che questa patologia incide gravemente sulla loro qualità di vita e nella loro quotidianità, come per esempio il fare la spesa, guidare, passeggiare, dormire e avere una normale attività sociale. 
C’è, inoltre, un tema legato al genere: ogni giorno sono milioni le donne che soffrono di dolore cronico e questo arriva a condizionare anche l’ambito lavorativo per oltre il 40% delle pazienti lavoratrici. Infine, i costi sociali del dolore cronico in Italia sono stimati in quasi 62 miliardi di euro all'anno.

Ci racconta una storia di dolore?

Possiamo condividere non una singola storia ma una narrazione collettiva, online, del dolore cronico in Italia.
Gli esperti di medicina narrativa di ISTUD hanno analizzato il racconto collettivo che emerge dall’iniziativa digitale “Dimensione Sollievo – al centro del Dolore Cronico”, realizzata da Grünenthal Italia dal 2020. Chi si racconta è tipicamente una persona spossata dal dolore, scettica, in continua ricerca di ascolto, certezze e informazioni. Predilige online forme di ‘sfogo’, racconta storie ‘ferme’ e prive di fiducia o piani per il futuro. Oltre alla ricerca continua di risposte, prevale l’idea di una ‘non-vita’ compromessa dal dolore (“Vorrei addormentarmi. E svegliarmi come ero anni fa. Altrimenti non vale la pena svegliarsi”). Linguaggi ricchi di metafore, espressioni visuali e archetipiche evidenziano le difficoltà comunicative, la ricerca di sicurezza e di condivisione attorno al dolore. Trova, infatti, uno spazio il confronto con le altre persone. Oltre a questo, è assai sentito il tema del riconoscimento del dolore da parte delle istituzioni e degli specialisti. 

In cosa consiste, in particolare, la piattaforma multicanale Dimensione Sollievo?

Rappresenta la prima e più ampia community digitale dedicata al dolore cronico in Italia, con più di 20000 follower, e si sviluppa su Facebook, Spotify e un sito dedicato. Con contenuti personalizzati e evidence based, offre un spazio di accoglienza, informazione e condivisione, rispondendo al bisogno di pazienti e caregivers di accedere a informazioni affidabili e di qualità. 
Come azienda leader, punto di riferimento nell’area del dolore in Italia siamo orgogliosi di rendere disponibili iniziative di sensibilizzazione sul dolore e sulla sua appropriata gestione. Dimensione Sollievo si inserisce in questo approccio e rappresenta un’iniziativa accessibile e riconosciuta, che continua ad evolversi e si sta focalizzando sul valore del sollievo tramite le parole e la condivisione, come evidenziato dalla recente analisi ISTUD.

Qual è la vostra missione?

Grünenthal è l'azienda farmaceutica leader con un chiaro focus sulle terapie del dolore e sulla ricerca. Abbiamo dedicato gli ultimi 50 anni a fornire farmaci innovativi per il dolore. Oggi perseguiamo la visione di un mondo libero dal dolore e ricerchiamo trattamenti antidolorifici di nuova generazione, con meccanismo non oppioide, che potranno migliorare la vita dei pazienti affetti da dolore e delle loro famiglie. In particolare, le nostre attività di R&S si concentrano su quattro ambiti specifici quali il dolore neuropatico periferico, il dolore cronico post-chirurgico, la lombalgia cronica e l’osteoartrosi e gestiamo ogni fase dello sviluppo di un farmaco.

In che modo state intervenendo in Italia?

In Italia Grünenthal ha sviluppato la gestione del dolore e la evolve, ogni giorno, insieme a medici e pazienti. Questo implica un approccio basato sull’ascolto e sulla co-creazione per sviluppare servizi di valore. Riporto tre esempi. La neonata Grunenthal Forward Academy, un progetto pluriennale di formazione dedicato agli specialisti e volto a consolidare le competenze trasversali che stanno diventando sempre più rilevanti per le singole professionalità e per migliorare la gestione interdisciplinare e multimodale del paziente; un progetto Wet lab e hands-on, di formazione innovativa per migliorare le conoscenze delle più avanzate tecniche chirurgiche sul ginocchio, giunto alla sua terza edizione e il nostro supporto esclusivo per l’area tematica del dolore di MedQuestio.it, un motore di ricerca professionale per medici di famiglia, reso performante grazie all’utilizzo del machine learning. 

In che modo l'innovazione vi sta supportando?

La digitalizzazione, l’omnicanalità e l’AI stanno supportando il nostro miglioramento continuo e una CX sempre più performante. 
In particolare, negli ultimi anni abbiamo completamente rinnovato il nostro modello di business, integrando l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione in ogni nostra attività e trasformando la nostra comunicazione con un approccio ibrido (le attività promozionali, ad esempio, alternano in modo sinergico comunicazioni digitali con momenti in presenza). Per agevolare e accelerare questa trasformazione, abbiamo avviato un percorso interno di change mindset e di formazione continua, mappando periodicamente le competenze digitali. Il nostro team italiano sta lavorando anche sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, seguendo progetti pilota per l’intero mondo Grünenthal. Questi case ottimizzano e migliorano l’analisi dei feedback dei customer e la strategia di comunicazione promozionale e abilitano nuove modalità di analisi co-guidate dall’ AI, facendo convergere dati di business intelligence e data analytics in un’unica tecnologia leader.


Quali sono le sfide più difficili?

Le sfide più difficili riguardano i temi della sostenibilità del modello organizzativo e di business che da un lato deve essere in grado di garantire l’innovazione, dall’altro deve sapere rispondere con rapidità e flessibilità al mercato e ai bisogni del sistema salute. Una seconda sfida è relativa alla governance moderna che deve coniugare sempre più efficacemente i principi di business con quelli della responsabilità ESG, monitorando gli impatti economici, sociali e ambientali generati da un’azienda e garantendo investimenti mirati.

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it