''Domenica andrò a votare e voterò no al referendum''. Così Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, intervenendo questa mattina ad Agorà su RaiTre sul voto di domenica 17 aprile.
Tra l'altro quasi tutte le piattaforme, osserva Galletti, sono ''davanti alle coste dell'Emilia Romagna che non è tra le Regioni che promuove il referendum; di fronte alla Puglia, per intenderci, di queste piattaforme non ce n'è nessuna''. ''Io ritengo che il tema non sia l'estrazione del petrolio ma quanto petrolio consumiamo - prosegue il ministro - noi dobbiamo diminuire il consumo del petrolio''. Ma ''non estrarlo è una perdita, sia dal punto di vista economico che ambientale'', nel senso che anche ''se non è l'Italia ad estrarlo, quel petrolio in Italia bisogna portarlo'' e lo si deve fare ''sulle petroliere'' che navigano comunque nei nostri mari. Per Galletti è ''ipocrita continuare a usare il petrolio ma non volerlo estrarre'' mentre ''ci sta bene andarlo a prendere in altre parti del mondo, dove la sicurezza è minore''. Il ministro ragiona poi sul fatto che continuare a usare il petrolio fa parte della 'mondo reale': ''prendo atto della situazione e che con il petrolio si muove ancora il 96% della mobilità; non è che posso pensare di vivere in un mondo diverso da quello in cui vivo''. Ma l'obiettivo, conclude, sono ''le energie rinnovabili, l'efficienza energetica e la mobilità sostenibile: voglio arrivare a non avere più bisogno del carbone e del petrolio''.
In particolare sulla situazione in Basilicata il ministro ha spiegato che ''siamo di attesa di conoscere quello che sta accadendo. Nel frattempo voglio tranquillizzare tutti: oggi non è in corso un danno ambientale. Il danno ambientale è stato consumato'' e peraltro "la produzione di petrolio è ferma".
Il presidente della Regione Puglia ha lanciato un appello: "Domenica andate a votare presto al referendum sulle trivelle, sarà così una sorta di gara, un Telethon della democrazia". L'appello è stato lanciato al Vinitaly insieme al presidente del Veneto Luca Zaia. Puglia e Veneto, hanno spiegato i due governatori, fin dal 2012 sono insieme nel movimento "No Triv". "Non è vero che il referendum non serve a nulla" ha sottolineato Emiliano nell'evidenziare, a Veronafiere, come il "vino sia il vero petrolio per l'Italia". Dopo che il governo con lo "Sblocca Italia" ha riproposto la questione delle trivelle entro le 12 miglia, "col referendum promosso da nove Regioni - ha detto Emiliano - abbiamo costretto il governo a togliere le piattaforme entro le 12 miglia marine. Le Regioni comunque hanno già vinto dunque, ma col referendum vogliamo togliere quest'ultimo regalo ai petrolieri, salvaguardando l'economia del futuro e l'ambiente". Per quanto riguarda il raggiungimento del quorum, ha concluso il presidente della Puglia, "sarebbe il segno dell'irruzione della provvidenza dello Stato. Uno Stato che sta lavorando ad una riforma per abbassare il quorum". Infine Emiliano ha ringraziato Zaia, "un uomo leale e una persona che rappresenta in maniera icastica una regione dove mi sento a casa".
"Votiamo sì per salvaguardare il nostro mare, l'Adriatico, e rispondere così ai bisogni dei cittadini che arrivano prima delle trivelle" ha detto Zaia spiegando che "ci sono 350 pescatori della piccola pesca a rischio per le piattaforme petrolifere e quindi molti più posti di lavoro del centinaio di addetti nelle trivelle", Puglia e Veneto si sono incontrate nel 2012 per firmare il manifesto "No Triv" e "ancora oggi - ha sottolineato Zaia - dura questo gemellaggio".