(di Manuela Correra)
(ANSA) - ROMA, 22 MAR - Insieme alla 'Transizione ecologica'
è in arrivo anche la 'transizione sanitaria'. Sistema sanitario
nazionale e assistenza cambieranno cioè volto, proiettandosi
verso un forte potenziamento del digitale e della Telemedicina
oltre che dei servizi sul territorio.
Un processo di ammodernamento che prevede dunque il
potenziamento della rete ospedaliera con interventi sul
patrimonio edilizio e tecnologico, per superare la "vetustà
strutturale delle dotazioni tecnologiche digitali ". Ma un punto
cruciale sarà anche implementare l'utilizzo del fascicolo
sanitario elettronico, per registrare con precisione il percorso
del paziente sin dal primo momento di interazione con la rete di
assistenza. Un percorso che vede già un notevole passo avanti:
un anno e mezzo fa il numero di fascicoli attivati era di poco
superiore ai 12 milioni, rileva Speranza, ma oggi siamo a 32
milioni. La nuova sanità farà anche tesoro della lezione
derivata dall'emergenza pandemica: "Ciò che ora serve sempre di
più - ha sottolineato Speranza - è una centrale di calcolo in
grado di elaborare la grande quantità di dati che abbiamo per
ricavarne informazioni esaustive e puntuali destinate a
supportare una governance più efficace del Ssn, e soprattutto la
costruzione di analisi e scenari. Questi mesi ci hanno insegnato
che i modelli predittivi sono indispensabili per prendere
decisioni da cui dipende la vita di tutti". Ma la nuova
'transizione sanitaria' non si declina solo nel rafforzamento
della digitalizzazione: "Va avviata anche una urgente
transizione verso la sostenibilità ecologica - ha affermato il
ministro - una sfida imprescindibile nell'emergenza mondiale del
cambiamento climatico, a maggior ragione per le strutture che si
occupano di salute".
In questa direzione, l'approccio che oggi va adottato e sul
quale Speranza punta è quello cosiddetto 'one health', che lega
salute, benessere, ambiente e clima. Per questo, ha rilevato, è
anche necessario riallineare e rafforzare le infrastrutture
inerenti all'Igiene pubblica per la risposta alle emergenze,
tenendo pure presente il tema della produzione e sicurezza degli
alimenti che è "strettamente connesso".
Altro capitolo centrale è l'assistenza territoriale. In
quest'ottica, secondo le linee di indirizzo, prioritario è il
rafforzamento delle cure domiciliari soprattutto per i malati
cronici, disabili non autosufficienti, malati affetti da
patologie rare. Puntare dunque ad una medicina vicina ai
cittadini sul territorio, che si concretizzerà pure in nuove
Case di comunità: "Un'espressione concreta del concetto di
prossimità - ha chiarito Speranza -. Saranno presidio della
salute ed in grado di dare risposte alle necessità più basilari
e quotidiane, come una visita medica, un ventaglio di esami come
ecografie ed elettrocardiogrammi, un consulto sulla salute dei
bambini, ma anche un primo supporto per le situazioni che si
associano a rischi sociali e per la salute come la violenza
domestica e la depressione". E si punterà parallelamente sugli
ospedali di comunità, quali strutture intermedie tra
l'assistenza domiciliare e l'ospedale vero e proprio. A
coordinare le varie forme di offerta sul territorio, finalizzata
alle risposte assistenziali non urgenti, inoltre, saranno delle
centrali operative territoriali ad hoc. Nella road map di
Speranza un posto primaria ha anche la ricerca: "Occorre
accrescere il livello competitivo del sistema della ricerca
biomedica attraverso un'adeguata politica di investimento in
ricerca e innovazione e attraverso la realizzazione - ha
annunciato - di un programma straordinario triennale di ricerca
finalizzata su tematiche emergenti". (ANSA).
'Transizione sanitaria', più digitale e territorio
Speranza a Parlamento, 'Case salute e One Health con l'ambiente'