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8 marzo: fisici-chimici, oltre 4 iscritti su 10 sono donne

Orlandi presiede categorie,'professionalità prescinde da genere'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 MAR - Attualmente, "gli iscritti alla Federazione nazionale degli Ordini dei chimici e dei fisici sono per il 42,21% donne, segno evidente di una importante componente femminile nelle nostre professioni", laddove "nell'area della chimica il 33,67 % è 'rosa', mentre in quella della fisica le colleghe sono oggi solo l'8,54%, e auspichiamo una loro crescita". Lo si legge nella nota inviata dalla Federazione presieduta da Nausicaa Orlandi, alla vigilia dell'8 marzo, in cui si precisa che "le nostre sicuramente non sono professioni al femminile, o al maschile. L'amore e la passione per la chimica e per la fisica ci accomunano tutti, colleghi e colleghe, perché siamo chimici e fisici a prescindere dal genere. Quotidianamente siamo testimoni della nostra professionalità in tutti gli ambiti di lavoro e di vita, mettendo a disposizione la nostra competenza, dedizione e capacità professionale per garantire ambienti salubri, lavori sicuri, prevenzione e cura, tutelare l'ambiente e promuovere lo sviluppo economico", si sottolinea. A distanza di cinque anni, seppur espressamente previsto da una legge del 2018, "non è ancora stato avviato l'iter per l'aggiornamento delle competenze della professione di chimico, e delle competenze e dell'esame di abilitazione alla professione di fisico. si è creata - viene evidenzianto dalle categorie - così un'evidente e manifesta discriminazione dei professionisti chimici e fisici nell'accesso al mondo del lavoro e, in particolare della libera professione, nonché si è generata confusione tra le varie attività lavorative". I giovani, si aggiunge, "sono il futuro della nostra nazione e non si può predicare la parità di genere e di diritti senza consentire a chi studia di poter scegliere con piena consapevolezza il proprio percorso lavorativo. Ed anche per questo è l'otto marzo, e per questo invitiamo anche questo Governo a farsi carico quanto prima delle istanze della nostra professione, perché l'accesso al mondo del lavoro è un diritto di tutti e tutte", termina la nota. (ANSA).
   

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